CALCIOSCOMMESSE: PAOLONI AI DOMICILIARI DOPO 17 GIORNI DI CARCERE
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CALCIOSCOMMESSE: PAOLONI AI DOMICILIARI DOPO 17 GIORNI DI CARCERE

CALCIOSCOMMESSE: PAOLONI AI DOMICILIARI DOPO 17 GIORNI DI CARCERE

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(AGI) - Cremona, 17 giu. - "Mi sento un po' sollevato, non vedol'ora di andare a casa per vedere mia figlia e mia moglie. Sonostati 17 giorni duri, ma adesso sono contento cosi'": sonoqueste le prima parole di Marco Paoloni all'uscita dal carceredi Cremona, da cui il portiere ex grigiorosso e' statorilasciato poco dopo le 19 su ordine del Gip Guido Salvini, chene ha disposto gli arresti domiciliari. Innocente o colpevole?L'estremo difensore, accusato di aver drogato i compagni disquadra somministrando loro un ansiolitico e di avercontribuito a combinare una lunga serie di partite a fini discommesse, ha rilanciato la palla nel campo della magistratura:"La mia innocenza la dovra' stabilire chi di dovere, io hodetto tutto...adesso voglio solo andare a vedere mia figlia".Scortato dagli avvocati De Paolo e Curatti e da un folto stuolodi giornalisti e fotografi, Paoloni si e' allontanato dalpenitenziario per raggiungere l'appartamento dove scontera' idomiciliari. Un appartamento in citta', la scelta del giudice,per consentire in tempi brevi eventuali nuovi interrogatoridell'indagato, che non potra' comunicare con altri se non lamoglie, la figlia e i legali. Una scelta che si puo' leggereanche come un tentativo di fare pressione sul giocatore,ritenuto testimone chiave della vicenda, ma fino a oggi pocopropenso ad ammissioni davanti alla giustizia. I legali delgiocatore si dicono "ragionevolmente sereni per i futurisviluppi" dell'indagine, cui Paoloni (secondo l'avvocatoCuratti) avrebbe oggi collaborato secondo le richieste del Gip,chiarendo l'episodio del Minias e altri aspetti della vicendacon "spiegazioni molto lucide". Non dello stesso parere il GipGuido Salvini, che nell'ordinanza di revoca della detenzione incarcere sottolinea come la versione resa da Paoloni siasmentita dagli esiti degli accertamenti di Polizia: l'indagatoha affermato di non aver mai acquistato il farmaco ansioliticocon la ricetta del medico Pirani e che lo stesso (insiemeall'altro indagato Erodiani) l'avrebbe ricattato. Per laprocura, le telefonate tra i tre soggetti indicherebbero l'usoda parte di Paoloni del Minias prima di Cremonese-Paganese del14 novembre 2010, ma soprattutto smentirebbero l'ipotesi di"ricatto" nei confronti del portiere. Le versioni contrastantidei diversi soggetti implicati lasciano aperta, tra le altre,proprio la vicenda del Minias: gli investigatori, certi che siastato Paoloni a organizzare il tutto, mirano a capire se ilportiere sia stato aiutato da qualcuno nell'attuazione del suopiano e contano nei prossimi giorni di allungare la lista degliindagati con qualche nome vicino all'ex numero uno dellaCremonese. (AGI).
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