A un gol dai supplementari, per continuare a sognare, e in grande. Serviva un miracolo, un secondo miracolo calcistico dopo quello contro il Barcellona. Ma in una partita palpitante, un Liverpool coriaceo e per nulla arrendevole o attento solo a difendere il 5-2 dell'andata, ed anche un fallo di mano nell'area piccola dei Reds, mandano in frantumi i sogni di rimonta della Roma e di accesso alla finale di Champions League. È finita 4 a 2 per i giallorossi all'Olimpico. In finale il 26 maggio a Kiev ci sarà dunque il Liverpool contro il Real Madrid. Stasera niente caroselli di auto nelle strade né tuffi festanti nelle fontane di Roma.
Partita cominciata subito in salita per i giallorossi, perché al 9'il Liverpool è andato in gol sfruttando un grave errore di Nainggolan, un passaggio in orizzontale a centrocampo che è stato intercettato da Firmino che ha quindi fatto partire il contropiede, appoggio sulla sinistra per Mané che manda in rete. A quel punto servono quattro gol alla Roma per passare il turno. E il pari giallorosso arriva subito, già al 15', con un'autorete rocambolesca di Milner, che si ritrova sulla traiettoria del pallone rinviato da Lovren dopo il cross di Florenzi dalla destra e la sponda di testa di El Shaarawy per Dzeko.
Sugli spalti i tifosi della Roma riprendono fiato, ma è come una roulette, perché al 25' i Reds tornano in vantaggio. Questa volta è Dzeko che, rientrato per coprire sul calcio d'angolo degli inglesi, fa una sponda involontaria di testa per Wijnaldum, il quale non ha difficoltà a superare da due passi il portiere giallorosso Alisson. E adesso alla Roma servirebbero quattro gol per andare ai supplementari. Un palo ferma al 38' un destro a giro da fuori area di El Shaarawy deviato da Milner e che aveva messo fuori gioco il portiere Karius. Il primo tempo si chiude quindi con i Reds in vantaggio 2-1.
La ripresa si apre con gli assalti giallorossi e al 52' arriva il pareggio: El Shaarawy entra in area e calcia con il destro a giro, Karius respinge ma nella zona dove è appostato Dzeko, il quale è bravo a controllare e a battere il portiere con un tiro in diagonale sul secondo palo. La Roma insiste, crea altre occasioni vicine al gol, ma il Liverpool non sta a guardare e gioca, cerca l'affondo. Giallorossi comunque più vivaci, o almeno più determinati, non avendo più nulla da perdere. Al 63' ecco il possibile fallo da rigore non visto: Nainggolan mette in mezzo dalla destra, Dzeko devia di testa, il difensore avversario Alexander-Arnold respinge e la palla arriva a El Shaarawy che da due passi tira a botta sicura ma lo stesso difensore in scivolata scomposta si oppone toccando con un braccio il pallone. Un'azione più o meno simile a quella che ieri ha visto il madridista Marcelo respingere un tiro-cross di un attaccante del Bayern e che ha innescato le inutili, per l'arbitro, proteste dei tedeschi. E stasera protestano anche i giallorossi, ma senza esito, per l'arbitro sloveno Skomina è tutto regolare.
La Roma insiste nella forsennata ricerca dei gol che la porterebbero ai supplementari, sperando anche nel crollo psicologico dei Reds assediati. Il sorpasso giallorosso arriva all'86' con Nainggolan, con uno dei suoi destri fulminanti dalla distanza, il pallone finisce prima contro il palo e poi in fondo alla rete del Liverpool, alla sinistra del portiere. Il tecnico dei Reds, Jurgen Klopp, fa una prima sostituzione, Solanke per Firmino all'87', e il nuovo entrato si becca subito un'ammonizione per perdita di tempo, mentre sugli spalti i cori festanti dei tifosi inglesi salgono sempre più di tono. Si entra nei tre minuti di recupero fissati dal direttore di gara, e Klopp ricorre ad una altra sostituzione tattica, Clyne per Alexander-Arnold, l'arbitro allunga il recupero. E arriva il calcio di rigore per la Roma e che innesca ancor piu' aspettativa nei tifosi giallorossi. Se ne incarica Nainggolan e va a segno, 4 a 2 per la Roma, un gol ai supplementari. Ma ormai è finita. A Kiev ci va il Liverpool a insidiare il Real Madrid alla sua terza finale di fila in Champions League e che cerca il tris di successi uno dietro l'altro. Per la Roma l'amarezza di una corsa generosa ma finita contro una squadra che all'andata è stata più+ cinica e pronta a cogliere ogni occasione.