Montuori, il campione che fu fermato da una pallonata
Un banale incidente in campo, un lungo calvario da cui non si riprese mai completamente

La scienza certifica oggi quello che lui aveva dimostrato con la sua tragedia. Miguel Angel Montuori, l'uomo della miglior Fiorentina di tutti i tempi, quella dello scudetto del '56, della Coppa delle Coppe, della Coppa Italia e della finale di Coppa dei Campioni persa contro un Real Madrid leggendario, ebbe la carriera stroncata da una banalissima, normalissima pallonata. Proprio quello che, secondo i risultati delle ricerche pervenute all'University College London Institute of Neurology, rischiano alla lunga molti giocatori di calcio.
Un lungo calvario
Era il 19 aprile 1961. Lui aveva 28 anni e si giocava Perugia-Fiorentina. Fu colpito da una pallonata alla testa: un incidente che lo costrinse a sottoporsi a numerosi interventi chirurgici che lo costrinsero a smettere di giocare Oriundo argentino, il primo ad aver giocato in Nazionale, da quel giorno affrontò un interminabile calvario. Colpito alla tempia e all'orecchio con inaudita violenza, Montuori, che aveva 28 anni, svenne, restò a lungo privo di sensi negli spogliatoi prima che il medico sociale, Giorgio Giusti, riuscisse a svegliarlo e non venne giudicato indispensabile un ricovero in ospedale. Passò tranquillo la notte a casa ma al mattino seguente cominciò a vedere immagini doppie.
Carriera finita
I medici gli diagnosticarono una diplopia, per la quale fu costretto all'immobilità assoluta a letto per 3 mesi, per poi essere operato, ma prima i medici gli dissero che con il calcio aveva chiuso. Dopo l'operazione le immagini tornarono nitide, ma il cervello rimase confuso. Gli avevano chiuso la carotide destra, ma nella notte sopraggiunse la paralisi totale della parte sinistra del corpo e fu operato di nuovo, d'urgenza. Si salvò, ma restò in uno stato confusionale, non riusciva a concludere i discorsi e si chiuse in casa isolandosi, dedicandosi esclusivamente a un corso di scacchi per corrispondenza e alla ginnastica. Guarito dopo circa un anno, cominciò a scrivere per un giornale locale, ma un mattino si sveglià con un terribile mal di testa e i problemi ricominciarono e gli fu diagnosticato un aneurisma, a causa del quale, nel 1963, fu di nuovo operato. Provo' ad avviare una nuova carriera, quella di allenatore, ma fu travolto dalla sfortuna: venne operato d'ulcera e più tardi sopravvenne un'ernia del disco, e fu costretto a interrompere anche la sua seconda carriera. Mori' per un male incurabile il 4 giugno 1998.