B erlino - Il calcio e' qualcosa di più forte della politica anche in Germania. Se ne è accorto il n.2 del partito di estrema destra Alternative fuer Deutschland (AfD), il 75enne Alexander Gauland, bacchettato dalla leader della formazione Frauke Petry, per aver rivolto un insulto razzista a Jerome Boateng, 27enne difensore di colore del Bayern e della nazionale tedesca, di padre ghanese ma nato e cresciuto a Berlino.
Gauland aveva sostenuto in un'intervista all'edizione domenicale della Frankfurter Allgemeine Zeitung che i tedeschi "non vorrebbero avere come vicino" Boateng "anche se e' un buon giocatore". Gauland ha tentato una marcia indietro sostenendo con il tabloid Bild di "non aver mai insultato" Boateng, fratello del milanista Kevin-Prince. "Non lo conosco ne' pertanto mi sarebbe mai potuto venire in mente di criticare la sua persona", ha assicurato. Ma il quotidiano di Francoforte ha insistito che quelle erano state le sue parole, documentate anche dalle registrazioni.
A questo punto per disinnescare la 'bomba' calcistica/politico/razziale e' intervenuto la leader dell'Afd Petry sostenendo, sempre con la Bild, che Gauland "non ricorda se abbia effettivamente rilasciato la dichiarazione" razzista ma "indipendentemente da questo voglio scusarmi con Herr Boateng per l'impressione che (le parole di Gauland) hanno suscitato". Per sgomberare ulteriormente il campo da qualsiasi malinteso la signora Petry ha successivamente twittato che "Jerome Boateng e' un grandissimo campione che giustamente fa parte della nazionale tedesca e non vedo l'ora di (vederlo giocare, ndr) agli europei" che iniziano il 10 giugno in Francia.
La condanna per le parole di Gauland nel mondo del calcio è stata unanime: il presidente della Lega Calcio tedesca, la DFB, Reinhard Grindel, ha bollato le sue parole come "semplicimente disgustose" perche' Boateng "è non solo un eccellente giocatore ma e' anche una persona splendida, impegnato in cause sociali tale da essere un modello per molti giovani"
Sulla stessa linea il tecnico della nazionale, Oliver Bierhoff: "Non è la prima volta che abbiamo dovuto fare fronte a questo tipo di dichiarazioni. Non hanno dignita' di alcun commento. Le persone che le fanno si discreditano da solo"
Benedikt Hoewedes, che ha vinto la coppa del mondo al fianco di Boateng ha scritto: "Se si vuole vincere il titolo (gli Europei) per la Germania si ha bisogno di vicini come lui", ha twittato pubblicando una foto di loro due insieme
Anche l'indimenticato in Italia Karl-Heinz Rummenigge (all'Inter dal 1984 al 1987), attuale presidente della squadra di Boateng, il Bayern di Monaco, ha difeso il suo giocatore proponendo "il cartellino rosso" per Gauland. (AGI)