Allegri non invidia Conte "e per scudetto è lunga"
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Allegri non invidia Conte "e per scudetto è lunga"
Milano - A Milano la Juve non avrà Dybala ("tornerà ad allenarsi in gruppo mercoledì") e Pereyra (affaticamento), ma alla vigilia della sfida con i rossoneri Massimiliano Allegri teme l'effetto entusiasmo che potrebbe far apparire scontato il quinto scudetto di fila. "Nel calcio non c'è nulla di scritto o facile", ha affermato il tecnico livornese, "la condizione psicologica si può rovesciare da una partita all'altra. Ecco perché a Milano serve una grande prestazione, per fare risultato e mantenere il favore mentale. Occhio perché il Napoli non mollerà. Non è uno scudetto, ma il quinto scudetto consecutivo, un'occasione che difficilmente ricapiterà a breve. Abbiamo dei bei numeri ma per farli diventare straordinari servono lo scudetto e la Coppa Italia". Poi un pensiero su Antonio Conte che approderà sulla ricca panchina del Chelsea: "L'invidia fortunatamente non fa parte del mio carattere, Antonio ha fatto molto bene alla Juve, ha raggiunto la qualificazone all'europeo" e a Londra "credo cheabbia le qualità per fare bene perchè gli allenatori italiani sono molto preparati".
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"Domani", ha avvertito Allegri, "servirà qualcosa in più, in partite del genere i valori si azzerano". Allegri ha glissato sulle polemiche per la Juve aiutata dagli arbitri "non mi interessano, non dobbiamo sprecare energie fuori dal campo". Poi ha snocciolato numeri: "Venti vittorie nelle ultime 21 partite non sono bastate per vincere lo scudetto: la Roma può arrivare a 84, se il Napoli le vince tutte la quota scudetto si alza a 89. Un dato su cui riflettere: nel girone di ritorno, su 108 punti a disposizione, le prime tre squadre complessivamente ne hanno fatti 89. La rimonta l'hanno fatta i giocatori, io ho solo dato una mano per uscire da un momento difficile".
Il sapore di un secondo scudetto di fila a Torino? "A Milano l'ho vinto dopo 7 anni, mentre qui l'anno scorso è arrivato dopo tre consecutivi", ha raccontato Allegri. "L'importante è vincere", ha insistito, "il Milan ho trascorso tre anni e mezzo meravigliosi, qui quasi due anni altrettanto meravigliosi, ma c'è da fare ancora molto, a partire dallo scudetto. La matematica dice che non abbiamo ancora vinto, domani ci giochiamo un bel pezzo di tricolore, al momento ancora non abbiamo fatto nulla. Leggo e sento che ormai abbiamo già vinto, ma non possiamo permetterci di abbassare la concentrazione. E lo sanno bene anche i giocatori: siamo tutti consapevoli dell'importanza di questa partita". (AGI)
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