N ew York - Vladimir Putin aveva investito troppo del suo prestigio personale nei giochi invernali di Sochi, creati dal nulla, per correre rischi. Per questo decine di atleti russi, inclusi almeno 15 che si aggiudicarono medaglie alle olimpiadi invernali del 2014 sul Mar Nero, erano stati dopati da un sistema gestito direttamente dal governo russo. E' quanto ha denunciato al New York Times reported Grigory Rodchenkov, ex responsabile del laboratorio anti-doping di Mosca che ora teme per la sua vita e vive in una localita' segreta a Los Angeles. Rodchenkov sostiene di aver sviluppato tre diversi cocktail di farmaci vietati per migliorare le prestazioni degli atleti russi.
Per non far scoprire nulla i campioni di urine prelevati agli atleti al termine delle gare, da cui sarebbe emerso l'assunzione di sostanze vietate, erano sostituiti con altri puliti prelevati in realta' mesi prima delle olimpiadi e sostituiti nella notte nel laboratorio attraverso un buco nel muro Rodchenkov ha spiegato che la strategia per sfuggire ai controlli a Sochi era stata pianificata dieci anni prima. Solo lo scorso novembree venne scoperta dall'agenzia internazionale anti-doping (Wada). Scoperto l'uomo ha prima smentito tutto e poi si e' dimesso dall'incarico per cercare infine rifugio negli Usa. A febbraio, dopo le sue dimissioni, due suoi ex colleghi del laboratorio anti-doping sono morti all'improvviso. (AGI)