T win Peaks che incontra i Goonies, i Goonies che incontrano Stephen King, Stephen King che incontra E.T., E.T. che bussa alla porta di John Carpenter, e in sottofondo suona Cindy Lauper. I riferimenti culturali cult suscitati in questi anni da Stranger Things sono innumerevoli e sarebbe risultata tutta una sorta di operazione nostalgia se non fosse che la serie in questione è una delle migliori da quando l’attenzione del pubblico si è pian piano distaccata dall’intrattenimento televisivo classico per dare sempre più popolarità al prodotto seriale.
Il 4 luglio uscirà, sempre sulla piattaforma Netflix, la terza stagione di Stranger Things, anticipata da diversi trailer. Ora è stato diffuso in Italia l’ultimo prima del ritorno sugli schermi. Per chi non avesse mai visto una puntata parliamo della serie firmata dai fratelli Matt e Ross Duffer (ormai noti come Duffer Brothers) mandata in onda per la prima volta a luglio 2016, che narra le vicende attorno alla sparizione in circostanze misteriose del dodicenne Will Byers e della comparsa di una bambina dai capelli rasati dotata di poteri psichici, bambina che riconosceremo come “Undici”; il tutto ambientato in una cittadina dell’Indiana inventata chiamata Hawkins.
Gli amici di Will non si arrendono alla scomparsa dell’amico e da lì inizia una storia che prende prestissimo una deriva fantascientifica. Da qui in poi, chi non ha mai visto Stranger Things farebbe meglio a smettere di leggere, lo spoiler è in agguato. Tre amici di Will: Mike, Dustin e Lucas si imbattono in Undici che spiega loro come l'amico sia in realtà finito in una dimensione parallela che chiamano “sottosopra”, rapito da un mostro che chiamano Demogorgone, in riferimento al popolare gioco da tavolo fantasy Dungeons & Dragons.
Will alla fine riuscirà a tornare dalla parte giusta dell’universo, ma la porta con il sottosopra è ancora aperta e il mostro che lo abita miete vittime a Hawkins, a combatterlo i quattro ragazzini con l’aiuto di Undici, nel frattempo impegnata a scoprire di più sul suo passato e di come sia finita nelle grinfie dell’Hawkins National Laboratory, un luogo ai confini della cittadina dove vengono realizzati esperimenti non bene identificati.
La terza stagione ci porterà ancora un anno in avanti nel tempo, dal trailer si intuisce che Undici sia ormai integrata nella piccola realtà e che la lotta contro il Demogorgone si farà sempre più intensa ed avvincente. La serie è ottimamente girata ed interpretata, frutto del coraggio di Netflix di investire in una storia che poteva essere un fiasco, come preannunciato da tutte quelle emittenti che hanno sbattuto la porta in faccia ai fratelli Duffer in precedenza.
I dubbi maggiori, a quanto pare, riguardavano i protagonisti, una serie recitata in primo piano da bambini punta un pubblico di bambini; ma Stranger Things per quanto riguarda intenzioni, atmosfere e linguaggio filmico è davvero tutt’altra cosa, i Duffer nel presentarla, ai tempi, furono chiari: “una lettera d'amore ai classici degli anni ottanta che hanno affascinato una generazione” e l’esperimento, anche in questo senso, è più che riuscito. Stranger Things in questi anni ha ricevuto numerosi premi e ha conquistato l’attenzione della critica specializzata e dei forum che commentano ogni uscita sul Netflix, eletta come una delle migliori serie disponibili sulla piattaforma.