I sassolini di Milena Gabanelli sono dei macigni: "In Rai era impossibile restare"
A Repubblica e Corriere la giornalista racconta i motivi che l'hanno portata alle dimissioni

"Ho comunicato all'azienda le mie dimissioni poiché le condizioni proposte non permettono di produrre risultati apprezzabili. La condirezione di Rai News con delega al relativo sito e l'implementazione del numero dei giornalisti non ne modifica il limite. Poiché non attrae le forze dei 1600 giornalisti Rai (indispensabili per farlo decollare), in quanto percepito come il sito di una testata concorrente. Invece la nascita del portale unico di news online, per il quale ho lavorato in questi mesi è subordinata a tempi non definiti e certi. Al fine di non disperdere il lavoro fatto in questi mesi ho proposto al direttore generale una striscia quotidiana di 4 minuti di un fatto raccontato per numeri. Ma anche questa strada secondo il dg non è al momento percorribile. Per quel che riguarda la proposta di ritornare a Report in condirezione con Ranucci oltre a precisare che è stata la sottoscritta, a decidere che dopo vent'anni era venuto il momento di considerarla un'esperienza conclusa, la considero mortificante per il collega e l'intera squadra, che sta portando avanti il programma in modo eccellente".
Ad un anno dall’addio a Report, Milena Gabanelli ha lasciato la Rai. Sbattendo la porta. Lo ha comunicato ai vertici di viale Mazzini con una lettera, di qui sopra abbiamo riportato i passaggi essenziali. Le dimissioni saranno valide dal prossimo 15 novembre. Ieri è scaduto il periodo di aspettativa non retribuita che Gabanelli aveva preso a settembre, autosospendendosi dall’incarico di vice direttrice ricoperto da gennaio scorso.

Il progetto del programma di data journalism
"Ci sono momenti, nelle vite professionali, in cui diventa indispensabile girare pagina", ma anche la sensazione che il messaggio fosse: "Ti vogliamo bene, abbiamo grande stima, ma in campagna elettorale devi stare defilata": così Milena Gabanelli ha spiegato la sua decisione in un'intervista al Corriere della Sera. "Credo che la mia indipendenza sia nota, e tra l'altro avrei affrontato argomenti trasversali, con numeri capaci di spiegare fenomeni complessi con una modalità innovativa comprensibile dal grande pubblico, e per questo sempre più sfruttata da grandi testate, siti e notiziari tv", ha aggiunto. Sul no all'offerta di diventare condirettore di RaiNews, la Gabanelli ha spiegato: "Lo ribadisco: stimo Antonio Di Bella, e c'è anche un bel rapporto personale, ma il direttore responsabile è lui! Dentro a uno sgabuzzino a cosa serve un condirettore? Fa giusto un po' di scena, ma è un colpo di cipria sul nulla... a parte lo stipendio. Ma io penso di avere un valore, non un prezzo".
Poco prima di prendere la sua decisione, Gabanelli aveva detto all'AGI "che se la posizione dell'azienda resta immutata, cioè quella di pensare a me come condirettore di Rainews, ribadisco che non mi interessa: per la semplice ragione che così com'è non può assolvere all'obiettivo fissato. E' come avere una 500 senza le gomme e per giunta con al volante un'altra persona...".
In una intervista ad Aldo Fontanarosa di Repubblica la giornalista si lascia poi andare a considerazioni meno formali. "Per tenersi Fabio Fazio la Rai è andata contro le leggi di gravità. Ha svuotato Raitre, e intanto Fazio non sta certo facendo il botto, pur costando tanti soldi. Ho ceduto il marchio Report all'azienda. Se si è affermato - ho sempre pensato - è grazie agli investimenti di Viale Mazzini, quindi è giusto che resti alla Rai. Tutti i conduttori che si sono inventati un marchio, loro se lo sono tenuto ben stretto, da Fazio a Vespa, e possono portarselo dove vogliono". E ancora: "Da quando esiste il Qualitel, la sottoscritta viene sempre indicata come il volto che incarna in assoluto ilo senso del servizio pubblico e Report come il programma di informazione che lo rappresenta meglio. Qualcuno dirà che sono costata tanto per via delle tante querele e citazioni. Ma io finora non ho perso una sola causa , penale o civile".
La querelle sulla gestione del sito della Rai
È un fiume in piena. Milena Gabanelli. "Non riescono ad accorpare al Tg1 una testata inutile come Tg Parlamento, e per questo bloccano una testata online degna del servizio pubblico. Dicono di no, nonostante i profitti che ne deriverebbero. Un portale graficamente pronto e sviluppato, per effetto delle tante risorse investite, sta lì fermo. Nell'attesa del famoso piano di riorganizzazione dell'informazione, ho proposto di utilizzare il lavoro fin qui fatto con una squadra di data journalism (tutta di giornalisti Rai distaccati da altre redazioni) per portare in onda un evento al giorno di 4 minuti. Un evento raccontato per numeri, in coda al Tg1. La decisione di dare corso a questa innovazione non passa dal Cda; il via libera può arrivare in autonomia dal direttore generale Mario Orfeo".

Che ha obiettato che non ci possono cambiare i palinsesti in corsa. Cosa che per l'inventrice di Report che sa di scusa. "Basterebbe tagliare qualche minuto da I soliti ignoti, il programma registrato che segue, e costringere il Tg1 delle 20 a non sforare. "Mi è stato risposto che è impossibile inserire i 4 minuti perché il palinsesto è già varato e Orfeo mi ha detto che eventualmente se ne potrebbe riparlare a giugno. Non c’è altro da aggiungere”, spiega Gabanelli, che si è quindi dimessa dalla televisione pubblica. Lascia, pur con la nomina a condirettore di Rai News. “lo ribadisco: stimo Antonio Di Bella, e c’è anche un bel rapporto personale, ma il direttore responsabile è lui! Dentro a uno sgabuzzino a cosa serve un condirettore? Fa giusto un pò di scena, ma è un colpo di cipria sul nulla… a parte lo stipendio. Ma io penso di avere un valore, non un prezzo. L'azienda è piena di dirigenti pagati come top manager ma che non fanno nulla - chiude l'intervista con Repubblica - alla fine mi costringono a lasciare, dopo 30 anni, l'unico posto in cui ho sempre lavorato. Impossibile restare".
“Mi sento – spiega alla Stampa – di ringraziare il direttore generale Orfeo e la presidente della Rai Maggioni per avermi spianato la strada verso l’uscita”.

La reazione di Viale Mazzini
La Rai "esprime amarezza per la decisione di Milena Gabanelli di interrompere il contratto di lavoro firmato con l'azienda solo nove mesi fa e di respingere l'offerta della Direzione generale di svolgere il prestigioso incarico di condirettore di Rainews24 con la delega allo sviluppo del portale web (con 45 giornalisti, una nuova grafica e il contributo di tutte le testate) e insieme di ritornare in video con Report, la trasmissione da lei resa celebre". È questa la posizione ufficiale dell'azienda di viale Mazzini al colpo di scena di ieri pomeriggio, con la giornalista e conduttrice che ha deciso di chiudere - a partire dal prossimo 15 novembre - il rapporto di lavoro con la Rai.
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