U n Festival all'insegna dei colori e quindi dell'immaginazione per la forza che i colori stessi sono capaci di esprimere. Un Festival più popolarnazionale che nazionalpopolare di 'baudiana' memoria. Un Festival che mescola arte e pop, così come dalla mescolanza dei colori ne escono altri.
Un Festival che celebri sì la canzone, ma sapendo che essa è una sorta di "intruglio magico tra parole e musica, un’arte povera che però dura nel tempo con grande forza evocativa, almeno dal punto di vista della memoria collettiva, nella capacità di ricordare momenti altamente emozionali". E' il Festival di Claudio Baglioni, il quale presenta così il suo compito di direttore artistico della 68esima edizione, al via martedì 6 febbraio e fino al sabato 10.
Anzi "'dittatore' artistico, come mi ha detto uno quando se n'è cominciato a parlare, ma meglio dittatore che direttore perché un avanzo di potere non guasta...", ha aggiunto.
L'anno del 'flower power'
Baglioni lo ha detto che, come una sorta di folgorazione, il primo pensiero quando gli è stata prospettata l'idea di essere al timone del Festival è stato quello per il 'flower power', l'importanza che i fiori con i loro colori possono rivestire in un evento. Come in tutto e ovunque, per la verità. I fiori ci sono sempre, in ogni luogo, quel che cambia di volta in volta è il senso, il perché di questa o quella scelta.
Dire 'flower power' è qualcosa che rimanda - ha sostenuto Baglioni - a un altro slogan, quello che animò il '68, "l'immaginazione al potere". Viene subito da pensare alla coincidenza legata al numero 68: cinquant'anni fa, con la nascita del movimento, e il 2018 con la 68esima edizione del Festival... E in più quest'anno sono cinquanta gli anni di carriera artistica di Baglioni stesso... Le due date si cumulano quindi nel nome dell'artista romano.
E dunque all'Ariston spazio all'immaginazione, "ma dobbiamo farcene portatori, abbiamo bisogno di immaginazione, dobbiamo usarla, cercare quello che è buono, quello che è bello". E lo ha detto anche da laureato in Architettura, "la mia è una laurea vera, non Cepu o honoris causa, ed ho anche fatto l’esame di Stato di architetto perché - ha aggiunto sorridendo - ci tenevo che sul bigliettino da visita, che poi non ho mai fatto, ci fosse scritto dott. e arch...". I colori "perché questa è la mia immaginazione".
Ha spiegato che lui e i suoi collaboratori, e anche sul fronte Rai, "abbiamo pensato a lungo a cosa si sarebbe potuto aggiungere alle edizioni precedenti, specie le ultime, baciate da un grande ascolto e gradimento, per dare un segnale di demarcazione, non per essere cose differenti ma perché è nel mio Dna e nella mia storia quello di poter fare qualcosa che sia più verso quello che è il vero titolo del festival, cioè 68^ edizione del Festival della Canzone".
Canzoni fino a 4 minuti
Per l'artista, quella in arrivo "dev’essere prima di tutto una festa, perché sarebbe stato umiliante dire a un collega invitato alla gara che le giurie hanno decretato l’eliminazione, con parole che specie nel campo televisivo umiliano l’altro, basti pensare a termini come 'asfaltato', 'stroncato', e via dicendo". Sono stati 150 i pezzi dei cosiddetti seniores e 650 quelli dei giovani presi in esame. Il Festival allungherà la durata delle canzoni, si arriverà a 4 minuti.
"Sembra uno scherzo - ha detto Baglioni - ma è come un pittore che può avere una parete molto più grande da affrescare, come se una partita di calcio durasse 2 ore anziché un'ora e mezza. Il Festival non deve subire certi marcamenti che arrivano da altre zone musicali e i musicisti e compositori hanno accettato. La quarta serata non ci sarà obbligo di cantare canzoni di altri ma stabilire una nuova edizione del loro pezzo". Baglioni ha anche detto che si sta valutando la proposta formulata nei giorni scorsi da Cristiano Malgioglio di assegnare un riconoscimento speciale a Milva, "il nostro personale già c’è".
A sua volta Teodoli ha sottolineato che qualche giorno fa è stata rinnovata per altri tre anni la convenzione Rai-Comune di Sanremo, rilanciando una "grande collaborazione" che oltre al Festival vede il ritorno del Dopofestival e altre trasmissioni in diretta durante la settimana della rassegna.
"Il Festival si inserisce - ha detto ancora il direttore - in una linea editoriale di Rai1 di valorizzare arti italiane", e ha citato i più recenti eventi: Bolle, la prima della Scala, il nuovo programma di Alberto Angela. "L’idea è stata quella di mescolare arte e pop e farle diventare porte di accesso anche a telespettatori meno interessati, e per questo è stato scelto Baglioni".
Per il presidente del Cda del Casino, Calvi, la rassegna "resta importante dal punto di vista dell'immagine e delle presenze, importante per il tessuto economico della città e anche per il Casino". E l'assessore al Turismo ha parlato di "inizio del conto alla rovescia per il Festival che Sanremo aspetta sempre con trepidazione. La città si sta preparando al meglio, per puntare sul valore aggiunto in termini di promozione e di ricaduta turistica".
Come sempre, i fiori sono elemento simbolo della città, e quest'anno il concorso promosso dal Comune in collaborazione con il mercato dei fiori sanremesi per gli omaggi floreali agli ospiti è stato vinto da Francesco Poggioli, di Ravenna, che entra nella squadra dei fioristi che forniscono i bouquet.