I l nome “Seungri” ai più non dirà nulla, ma basta andare su Spotify per rendersi conto che la nostra occidentale idea di “più” è abbastanza relativa.
Più di 10 milioni di click per la sua “1,2,3!”, fino a 22 per lo stesso brano su YouTube; numeri da vera star del pop. K-Pop nel suo caso, il pop Koreano, un intero universo parallelo che in Italia tendiamo adignorare ma che anima e non poco l’intero oriente. Un universo colpito nei giorni scorsi da un terremoto, uno scandalo che sta già mietendo le sue vittime e Seungri, all’anagrafe coreana Lee Seung-hyun, 28 anni, è solo una delle due prime.
La seconda è Jung Joon-young, Dj, conduttore, attore, insomma uno dei big dello showbiz coreano.
Cosa avveniva nel club
Le accuse della polizia nei loro confronti riguarderebbero filmati di incontri privati con donne finiti poi in una chat comune dove venivano scambiati e condivisi, nonché una condotta più che disdicevole nel club del quale erano proprietari, dove donne venivano inconsapevolmente drogate e poi offerte ai clienti più facoltosi.
Un’indagine partita nel 2015 e che oggi arriva ad un punto di non ritorno, tant’è che entrambi gli artisti hanno deciso non solo di chiedere scusa pubblicamente alle donne coinvolte nello scandalo ma anche di ritirarsi definitivamente dalla scena.
Questione di onore, una cosa che non viene presa alla leggera da quelle parti; infatti negli ultimi giorni pare che i coreani si siano risvegliati con una nuova immagine di se stessi.
Le due star del K-pop possono dire addio alla loro carriera, su entrambe le loro pagine Wikipedia il titolo del capitolo riguardante questo scandalo, già ampiamente documentato, viene tradotto in italiano “Pensionamento”.
Seungri ha fatto l’annuncio direttamente dal suo account Instagram (9 milioni di followers): “Penso sia giusto lasciare l’industria dell’intrattenimento in questo momento”.
“Non posso sopportare di causare ulteriori danni alle persone intorno a me, mentre sono odiato e criticato dal pubblico e trattato come nemico di una nazione”.
Nemico della nazione: perché questo è diventato per tutti. Poco importa se ha dichiarato ai giornalisti, così come ha fatto l’amico e collega Joon-Jung, che è pronto a collaborare con la polizia.
In Corea non importa quanto tu sia noto e amato: se vieni accusato di favoreggiamento della prostituzione, così come è stato per Seungri, soprannominato in patria “Il Grande Gatsby” per il suo stile di vita sontuoso, la tua immagine è definitivamente distrutta.
Così come quella di Jung Joon-young, scaricato ufficialmente anche dalla sua agenzia, la Makeus Entertainment, con una nota: “Abbiamo anche deciso che non siamo in grado di mantenere il nostro contratto con Jung Joon Young a causa di questo scandalo. Ancora una volta, vorremmo scusarci per gli inconvenienti che abbiamo causato”.
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Perché si chiede scusa
Non è così strano come sembra, come scrive anche la CNN, che ha dedicato un’inchiesta alla faccenda: in Corea le cose funzionano in maniera molto diversa dagli Usa.
Le etichette che ti gestiscono, oltre ad essere quotate in borsa e a risentire pesantemente di certi problemi di immagine, prendono in serissima considerazione il fatto che ogni uscita pubblica dei propri assistiti rappresenti non solo loro ma anche l’intera nazione.
Per cui come ti vesti, cosa dici, come ti muovi, tutto, dalla A alla Z, viene deciso prima insieme. L’artista ha uno spazio di manovra pressoché nullo.
Figuriamoci dunque se si viene a sapere che un ragazzo della propria scuderia droga le donne nel proprio club per poi abusarne.
Le star della K-Pop dunque non sono solo semplici intrattenitori ma incarnano il modello di maschio coreano, e le accuse cadute su un personaggio come Seungri rimettono tutto in discussione anche per quanto riguarda il movimento femminista nel paese, solo pochi mesi fa sceso in piazza proprio contro la diffusione di video privati tramite la rete, al grido di “La mia vita non è il tuo porno!”.