P uò un attore impegnato sentirsi a proprio agio sul palco del Festival di Sanremo e addirittura reggere la scena per un’intera, lunghissima, serata? Si, se il suo nome è Pierfrancesco Favino, uno degli interpreti più apprezzati del cinema italiano, che ha saputo raccogliere consensi anche all’estero. Scelto dal direttore artistico Claudio Baglioni per co-condurre le cinque serate della kermesse canora più amata e odiata dagli italiani, Favino - che affianca lo stesso Baglioni e Michelle Hunziker - ha conquistato pubblico e critica sin dalla prima apparizione.
Simpatico, autoironico, bravo con i tempi, se l’attore era una scommessa del nuovo Festival, Baglioni l’ha vinta. Il suo segreto? Lo ha spiegato lui stesso in un’intervista a Vanity Fair: “Non sono un attore così serio”. Ma soprattutto “Io sono pop. Lo sono per estrazione – vengo da una famiglia medio borghese – e per cultura – non sono Umberto Eco e si vede. Non sono un uomo particolarmente raffinato né particolarmente colto. Sono quello che alle cene faceva ridere”.
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Quanto alla paura di un palco che rappresenta un’istituzione, l’attore ha un suo metodo: “Non fanno altro che ripetermelo tutti quanti: non sai, vedrai, un incubo. Io per il momento faccio come le scimmie: non vedo, non sento e non parlo. E coltivo anche la speranza di divertirmi un po’. Sbaglierò? Pazienza. Non ho paura di sbagliare, ma lo dico davvero. Grazie a Dio ho già la mia piccola collezione di fallimenti, li tengo cari”.
Chi è Favino, l’attore da due “David” e tre “Nastri”
Ma chi è Pierfrancesco Favino? Nato a Roma il 24 agosto del 1969 da una famiglia di Candela, in Puglia, è attore e doppiatore, con 44 film per il grande schermo all’attivo e 19 partecipazioni in film e serie per la tv. Un impegno ben ripagato con due David di Donatello (uno nel 2006 per Romanzo Criminale e uno nel 2012 per Romanzo di una Strage), e tre Nastri d’Argento (2006, 2012, 2017).
Gli esordi
Dopo essersi diplomato all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico di Roma, debutta in televisione nel 1991 con il film Una questione privata, tratto dall'omonimo romanzo di Beppe Fenoglio e diretto da Alberto Negrin. L'approdo sul grande schermo avviene invece nel 1995 con il film Pugili di Lino Capolicchio. A consacrarlo televisivamente è però, nel 2006, il ruolo da protagonista nella miniserie Gino Bartali - L'intramontabile, in cui veste i panni del celebre ciclista toscano. Per prepararsi al ruolo arriva a percorrere circa 5.000 km in bicicletta.
Il cinema
Nel 2001 si fa notare sul grande schermo con L'ultimo bacio di Gabriele Muccino. Nel film interpreta Marco, unico amico felicemente sposato di una compagnia di trentenni affetti dalla sindrome di Peter Pan. Seguono interpretazioni drammatiche quali quella del sergente Rizzo in El Alamein - La linea del fuoco di Enzo Monteleone (per la quale riceve la candidatura al David di Donatello ed al Ciak d'Oro) e del medico omosessuale Biccio nella seconda regia di Luciano Ligabue Da zero a dieci, oltre a ruoli in commedie quali Al cuore si comanda con Claudia Gerini, Nessun messaggio in segreteria al fianco di Carlo Delle Piane e Passato prossimo, opera prima di Maria Sole Tognazzi, al fianco di Paola Cortellesi, Claudio Santamaria e Gianmarco Tognazzi.
Nel 2005 ottiene il ruolo del Libanese, capo carismatico della feroce banda della Magliana nel pluripremiato film Romanzo Criminale di Michele Placido; sul set ritrova sia Claudio Santamaria che Kim Rossi Stuart, con il quale aveva già lavorato ne Le chiavi di casa di Gianni Amelio per un breve cameo tuttavia sufficiente a garantirgli una nomination al Nastro d'argento come attore non protagonista. La nomination si trasforma, questa volta, in una vittoria ex aequo con gli altri due, come miglior attore protagonista. Suo è anche il David come attore non protagonista. L'anno successivo debutta nel cinema americano, dove interpreta una piccola parte nel film Una notte al museo con Ben Stiller, nei panni della statua bronzea di Cristoforo Colombo. Gira poi La sconosciuta di Giuseppe Tornatore ed ottiene la parte dello scrittore di favole, compagno di vita del co-protagonista Luca Argentero, nel film Saturno contro di Ferzan Özpetek.
La parentesi hollywoodiana
Il biennio 2007-2008 è quasi tutto "hollywoodiano": prima è Lord Glozelle, generale a capo delle truppe del perfido Miraz (interpretato da Sergio Castellitto), in Le cronache di Narnia - Il principe Caspian diretto da Andrew Adamson; poi è il capo partigiano Peppi Grotta nel film di Spike Lee Miracolo a Sant'Anna, incentrato sull'eccidio di Sant'Anna di Stazzema. Nel 2009 recita al fianco di Tom Hanks nel film di Ron Howard Angeli e Demoni (tratto dall'omonimo libro di Dan Brown). Tornerà a lavorare con il regista nel 2013 in Rush, pellicola incentrata sulla Formula 1 degli anni settanta, impersonando Clay Regazzoni. Nello stesso anno l'attore è impegnato in un'altra produzione statunitense, il film horror apocalittico World War Z di Marc Forster con Brad Pitt.
Il secondo David di Donatello
Nel frattempo continua a lavorare in Italia: il 2012 è un anno di intensa attività per Favino, che prende parte a diversi film: L'industriale di Giuliano Montaldo, ACAB - All Cops Are Bastards di Stefano Sollima e Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana, in cui l'attore romano interpreta l'anarchico Giuseppe Pinelli, sullo sfondo dei fatti della strage di piazza Fontana. L’interpretazione gli vale il suo secondo David come miglior attore non protagonista. Nello stesso anno è anche Fulvio in Posti in piedi in paradiso di Carlo Verdone, accanto a Marco Giallini ed allo stesso Verdone. Nel 2017 è protagonista, insieme a Kasia Smutniak, del film Moglie e marito diretto da Simone Godano e di Chi m'ha visto con Beppe Fiorello; inoltre è nel cast di Rachel di Roger Michell e di A casa tutti bene di Gabriele Muccino.
Un sex symbol fedelissimo
Assurto a sex symbol per il suo fascino ruvido, Favino è ben lontano dal ruolo di playboy. Sul set così come nella vita privata. Da 15 anni è legato alla collega Anna Ferzetti, figlia di Gabriele Ferzetti. I due, si legge sui siti specializzati in gossip, si sono conosciuti vent’anni fa a una festa di amici comuni ed è stato un colpo di fulmine. La coppia, sempre molto riservata, non ha mai parlato di matrimonio e dalla loro unione sono nate due bambine: Greta e Lea, che hanno rispettivamente 11 e 5 anni.
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Qual è il segreto di un’unione così longeva in un mondo come quello dello showbiz? “Abbiamo una vita normale, più di quanto si possa immaginare. Facciamo quello che fanno tutti: paghiamo le bollette, facciamo la spesa, accompagniamo le nostre figlie a scuola” ha raccontato l’attore romano qualche tempo fa al settimanale Di Più, e riguardo il suo rapporto con le bambine, nonostante i tanti impegni professionali ha rivelato: “Fare il lavoro che ami è una fortuna sfacciata, ma tutto ha un prezzo e non posso negare che questo abbia conseguenze sulla vita delle mie figlie. Quando avranno bisogno di me, ci sarò”. Per ora a spaventarlo è il prossimo futuro, quello della preadolescenza: “Siamo – wow – sul ciglio del vulcano. La cosa che mi fa più paura, in quello che ci aspetta, è non riuscire a essere complice di un eventuale momento di difficoltà di mia figlia, non saperle dare la vicinanza che serve”, ha raccontato a Vanity Fair.