I n occasione del suo settantaduesimo compleanno, che sarebbe stato l’8 gennaio, arriva un’app che racconta il talento e la produzione musicale della rockstar inglese a due anni dalla sua scomparsa. Il progetto parte dall’omonima mostra partita dal Victoria & Albert Museum di Londra e terminata, dopo cinque anni in giro per il mondo, al Brooklyn Museum di New York. Una mostra, da oltre due milioni di visitatori, capace di fondere insieme la capacità di narrazione e scrittura di Bowie con la sua passione per il teatro e la performance. Il piano originale dei curatori del progetto era quello di andare oltre la mostra per migliorarne alcuni aspetti. Un ‘impresa non facile e molto ambiziosa.
Una guida speciale
A condurre lo spettatore tra i meandri della vita dell’artista c’è un attore di primissimo piano, Gary Oldman, salito recentemente alla ribalta per la sua interpretazione di Winston Churchill nel film L’ora più buia, con cui ha portato a casa, nel 2018, un Oscar, un Golden Globe e il premio Bafta.
La scelta di affidare a Oldman questo ruolo non è casuale. Come scrive Rolling Stone, che ha pubblicato un’anteprima dell’app, i due avevano intrecciato una salda amicizia fin dalla fine degli anni ’80. Entrambi cresciuti nel sud di Londra, avevano anche condiviso alcune esperienze nel mondo dello spettacolo come l’apparizione in Basquiat, film del 1996. Oldman aveva anche accettato l’invito di Bowie di comparire all’interno di un video di una sua canzone, The Next Day, pubblicato nel 2013.
Cosa contiene “David Bowie Is”
L’ispirazione un po’ distopica per questa visita virtuale arriva direttamente dal capolavoro di George Orwell, 1984. Una vera ossessione per Bowie che, oltre ad averne ripreso alcuni temi per l'album Diamond Dogs e il tour successivo, aveva tentato anche di adattarne il testo per un musical che, per nostra sfortuna, non vedrà mai la luce.
Tramite il proprio smartphone è possibile visitare la mostra in tutti i sui affascinanti particolari: dagli oltre 50 costumi ai molteplici e originali oggetti di scena, dagli schizzi per gli outfit da mostrare sul palco agli appunti per canzoni e opere, da fotografie segnanti a brevi video esplicativi. Tutti contenuti distribuiti all’interno delle sale rinominate in maniera evocativa come "Early influence” o "Life on Mars”, nomi cari a chi ha confidenza con l’universo Bowie.
Si tratta di più di 400 materiali da vivere ovunque grazie alla realtà aumentata e disponibili, via app, sia per Android che per iOs al costo di 7,99 dollari. Un'occasione unica per milioni di persone, soprattutto per quelli che non hanno avuto la possibilità di assistere a un suo concerto, di conoscere più a fondo uno degli artisti più completi del ‘900.
Una recensione d’autore
Tim Jonze, giornalista del Guardian, ha provato l’app pubblicando una recensione sul portale online del giornale inglese: “La mostra è profonda e ricca visto che dopo un'ora ne avevo a malapena coperto un terzo. Ed è fantastico poter ingrandire i fogli dei testi e ruotare i costumi stravaganti a 360 gradi”. Dal punto di vista tecnico invece non tutto è andato per il verso giusto: "L'interfaccia della realtà aumentata è sia impressionante che frustrante. A volte si desidera che sia più semplice, dato che è difficile accedere a tutti gli artefatti, e ogni tanto sei costretto a metter il telefono in posizione scomoda. Ma ti permette di prendere il tempo che ti serve, facendo molte pause, per godere di quello che hai davanti”. Un buon motivo per accontentarsi, no?