C on l'arrivo del nuovo millennio, era stato il boom del peer-to-peer, ovvero la pirateria online inaugurata da siti come Napster, a piantare i primi chiodi nella bara del disco su supporto fisico. Ora che ci sono alternative legali, come l'acquisto di file digitali o i servizi di streaming come Spotify, anche l'appassionato di musica più coriaceo ha sempre meno motivi per comprare album, con qualche eccezione per i vinili o le edizioni limitate di vecchi classici. E così la breve, intensa parabola del compact disc sembra essere giunta al capitolo finale.
Segna quindi la fine di un'epoca la decisione di Best Buy, la più grande catena Usa di negozi di elettronica, di smettere di vendere cd, una decisione che - secondo Billboard - verrà presto seguita da Target, numero due americano della grande distribuzione. Fonti ben informate hanno riferito alla testata che le rese, ovvero l'invenduto, dovrà essere a carico delle case discografiche e non più della catena. Se le etichette non accetteranno le nuove condizioni, gli spazi dedicati alla vendita di dischi fisici verranno notevolmente ridimensionati. Lo stesso varrà per i Dvd, anch'essi sempre più prossimi a diventare antiquariato. Best Buy, da parte sua, continuerà a vendere vinili per almeno altri due anni. Per quanto i media specializzati abbiano gridato alla rinascita di questo supporto, dati alla mano, si tratta però di un prodotto che rimane destinato a una ristretta nicchia di appassionati, sempre meno giovani. Se l'industria discografica vorrà sopravvivere, dovrà trovare un modo per spremere royalty più sostanziose ai nuovi signori dello streaming.