L a celebre tenuta di Laurel Canyon, uno dei quartieri di Los Angeles che fece da palcoscenico alla controcultura degli anni '60, è stata acquistata due anni fa da Lady Gaga per oltre cinque milioni di dollari. La "Cripta" però è ancora là sotto, nello spazio antistante la villa da sette camere da letto e sei bagni dove Frank Zappa visse con la sua famiglia fino alla sua morte, avvenuta il 4 dicembre di 25 anni fa. Si tratta di un vero e proprio bunker sotterraneo in cemento armato che l'eclettico genio di Baltimora aveva fatto costruire per sistemarvi il suo archivio. Durante decenni di attività creativa frenetica, Zappa vi conservò, con la cura maniacale che lo caratterizzava, una quantità incalcolabile di incisioni inedite. Bozze, filmati, spunti estemporanei, registrazioni dal vivo, jam con altri musicisti celebri.
Il contenuto della Cripta (la chiamano proprio così: "Vault") suscita tra gli adepti del culto zappiano le leggende più disparate. Di recente è stato reperito un nastro che vede Zappa duettare con Eric Clapton, e c'è chi giura che, sepolto tra tonnellate di incisioni, ve ne sia addirittura uno con Zappa che suona insieme a Hendrix. Nessuno infatti ha mai finito di mettere ordine nella Cripta. Il compito spetterebbe ai quattro figli del leader dei Mothers of Invention ma, sebbene una parte (molto piccola) del materiale sia stata masterizzata e pubblicata, a intralciare tale processo è stato il conflitto esploso tra loro in seguito alla scomparsa, nell'ottobre 2015, della madre Gail, che deteneva il controllo totale dei lasciti del marito.
"Mi potrai mai perdonare?"
"Mi potrai mai perdonare per quello che ho fatto?", disse la vedova sul letto di morte alla figlia maggiore Moon, secondo quanto ricostruì Rolling Stone. Solo all'apertura del testamento Moon capì il significato delle ultime parole della madre. Il controllo del patrimonio familiare, ovvero l'eredità di uno dei musicisti più influenti e prolifici del Novecento, era stato lasciato ai due figli minori, Ahmet, produttore televisivo, e Diva, attrice e designer di moda, insieme a una quota pari al 30% per ciascuno.
A Moon, apprezzata scrittrice, e al secondogenito Dweezil, l'unico ad aver seguito le orme paterne, spettava solo il 20% a testa. "Siamo come azionisti senza diritto di parola su nulla", fu l'amara constatazione di Dweezil, che da oltre dieci anni si stava occupando della gestione dell'archivio, riversandone parte in digitale. "Fui completamente sconvolta", aggiunse Moon, che si era presa cura della madre durante l'anno di agonia causato dal tumore al polmone che l'avrebbe stroncata, "come si fa a guardare qualcuno negli occhi e dirgli 'grazie del massaggio ai piedi' quando nel frattempo stai complottando contro di lui? È incredibile".
Secondo Rolling Stone, la ragione dell'iniqua spartizione è che Gail riteneva i due figli minori più indicati a gestire il business di famiglia, laddove gli altri due non erano mai apparsi particolarmente interessati. Dweezil, chitarrista di talento che da anni si esibiva suonando il repertorio del padre come 'Zappa plays Zappa', nell'aprile 2016 riceve una lettera dal trust familiare che gli intima di cambiare denominazione. Nel successivo tour Dweezil smetterà di vendere poster e magliette con l'effigie del genitore. Secondo lui, perché gli era stato impedito dal fratello. Secondo Ahmet, perché voleva tenersi tutto il ricavato invece di spartirlo. Presto i figli di Zappa inizieranno a comunicare tramite avvocati e dichiarazioni al calor bianco rilasciate al New York Times e altre grosse testate. A farli litigare è anche il contratto con la Universal per le ristampe del catalogo paterno e la pubblicazione di materiale inedito proveniente dall'archivio, accordo - secondo Dweezil - tutt'altro che redditizio.
I guardiani della Cripta
A esacerbare ulteriormente le tensioni è la raccolta fondi lanciata su Kickstarter dal regista Alex Winter per un documentario "definitivo" su Zappa che era stato autorizzato da Gail. "Winter non sarebbe stato la mia prima scelta", affermò Moon, "nemmeno la centesima". Winter risponde di essere "intristito" dalla guerra familiare e di auspicare una ricomposizione dei contrasti tra gli eredi. La somma raccolta supera il milione di dollari, un record assoluto, ma le condizioni per girare il documentario non ci sono. Winter decide allora di trasformare la campagna in un crowdfunding per preservare il materiale contenuto nella Cripta, ovvero le migliaia di nastri audio e video contenenti parte del materiale al quale intendeva attingere per il film.
A Winter era stato consentito da Gail accesso completo all'archivio. L'uomo incaricato dal trust di curarlo, Joe Travers, approva comunque l'operazione, non avendo da solo le forze e le risorse necessarie. Il problema è che a chi aderisce alla campagna andrà assegnato qualche contenuto speciale, proveniente direttamente dalla "Cripta". E anche su questo tema gli eredi non riescono a trovare un punto di incontro. Il vertice delle tensioni viene raggiunto nell'ottobre 2017, quando Ahmet annuncia che un ologramma del padre sarebbe andato in tour. La reazione di Dweezil è derisoria. Quella dei fan è ancora peggiore e l'idea viene accantonata. I due fratelli litigano a mezzo stampa per settimane. L'elefante nella stanza rimane comunque la gestione dell'archivio.
La riconciliazione
Un perdurare dello scontro tra i fratelli avrebbe forse messo a repentaglio la conservazione del materiale contenuto nella Cripta, inciso su materiale deperibile. Nella maggio 2018 sul sito ufficiale di Dweezil appare una nota firmata da tutti e quattro i fratelli che annuncia la riconciliazione. "Di recente ci siamo incontrati con l'obiettivo di appianare le nostre divergenze", si legge, "una volta che ci siamo seduti e ascoltati davvero l'un l'altro, siamo riusciti a comprendere molto di più le intenzioni dell'altro". Gli eredi di Zappa chiedono scusa per aver messo i panni sporchi in piazza e assicurano che in futuro, se ci sarà qualcosa da discutere, verrà fatto in privato. Vecchi post contenenti attacchi reciproci vengono cancellati dai profili social. Di passi avanti non si ha però, da allora, notizia. Quel bunker di Laurel Canyon, dove solo Frank Zappa sapeva orientarsi, appare destinato a conservare ancora a lungo i suoi segreti.