'Santiago, Italia' di Nanni Moretti sarà in sala dal 6 dicembre

Il documentario del regista romano chiuderà la trentaseiesima edizione del Torino Film Festival

'Santiago, Italia' di Nanni Moretti sarà in sala dal 6 dicembre

Chiuderà il primo dicembre la trentaseiesima edizione del Torino Film Festival “Santiago, Italia”, il documentario di Nanni Moretti. Il resto d’Italia dovrà aspettare il 6 sempre di dicembre per vederlo in sala. Il regista romano torna con un suo lavoro a tre anni da “Mia madre”, raccontando cosa successe in Cile nei mesi successivi al colpo di stato dell'11 settembre 1973 che pose fine al governo democratico di Salvador Allende. Il film, prodotto da Sacher Film, Le Pacte, Storyboard Media e Rai Cinema, si concentra in particolare sul ruolo svolto dall’ambasciata italiana in quel periodo che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime del generale Pinochet. Un racconto che si preannuncia avvincente ed emozionante, grazie anche all’utilizzo di materiali d’epoca e le interviste ai testimoni di quei giorni infernali.

Una suggestione suggerita anche dalla locandina del film diffusa oggi, e che ritrae Nanni Moretti, non solo bravissimo regista ma divenuto negli anni in Italia anche una delle icone dell’intellettualismo di sinistra (che ha fortemente criticato sia al cinema che in piazza negli ultimi trent’anni), che osserva dall’alto la capitale cilena vagamente annebbiata. Gli spunti per la narrazione non mancheranno di certo, le testimonianze riguardo quell’11 settembre sono tanto appassionanti quanto commoventi, una su tutte è e resterà famosa, quella di Roberto Toscano, che quel giorno era presente all’ambasciata di Santiago ufficialmente come addetto commerciale, e che proprio ricordando quegli avvenimenti così rocamboleschi e l’impegno profuso per salvare più vite possibili si esprimerà così: “Devo dire che in quel momento (quando accompagnava i rifugiati cileni sull’aereo per l’Italia) pensavo che fare il diplomatico fosse il mestiere più bello del mondo”.



Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it