S ono passati vent'anni dall'uscita in sala di 'Trainspotting', film di Danny Boyle tratto dal romanzo di Irwine Welsh con Ewan McGregor, Robert Carlyle, Jonny Lee Miler e Ewen Bremner che raccontava il mondo di quettro ragazzi di Edimburgo che vivono di furti, rapine e soprattutto di droga. Ora il regista e gli attori tronano in sala con il dequel di quel film, 'T2 Trainspotting' per raccontare cosa è acaduto ai quattro protagonisti di allora. Il regista Danny Boyle è a Roma per persentare il film che in Italia uscirà il 23b febbrauio diostribuito da Warner Bros. Pictures.
Operazione nostalgia, signor Boyle?
"La nostalgia c'è e riguarda tutti noi. Spero che riguardi anche il pubblico. Vorrei che T2 faccia ripensare al primo film e a quando anche gli spettatori avevano vent'anni di meno. Il tema del sequel è comuqneu proprio questo: il film parla dell'età adulta e di come si arriva alla maturità. I protagonisti si sono godutri a modo loro la giovinezza e ora che sono uomini restano attaccati a quel ricord. E' un problema tipico del sesso maschile: fatichiamo a diventare adulti. A differenza delle femmine, non accettiamo il tempo che passa. Non siamo più giovani ma tendiamo a restare attaccati ai tempi passati, cosa che si risolve solo quando si completa il cerchio del tempo: per questo nonni e nipoti vanno d'accordo".
Come è stato tornare sul set dopo 20 anni con Ewan McGregor, Robert Carlyle, Jonny Lee Miler e Ewen Bremner?
"Sapevo che avrebbero accettato subito di partecipare al sequel e così è stato.Lo hanno fatto con incredibile entusiasmo: avevano fame, avevano il fuoco dentro e tanta voglia di tornare a lavorare insieme. Abbiamo ritorvato quella magia tipica dei primi film, quando l'istinto e il coraggio di lasciasri andare prevalgono sulla tecnica. Quell'esperienza del '96 fu la prima per tutti e, come nella storia del film, anche per loro e per me era bello fare un salto indietro nel tempo. Stavolta, però, non c'è un personaggio cghe prevale come accadeva in 'Trainspotting' con Ewan McGregor-Mark Renton che era anche voce narrante. Stavolta invece nessuno prevale e i quattro personaggi hanno tutto pari importanza".
Trailer italiano di 'T2 Trainspotting'
Una frase del film si ripete in maniera ossessiva: si comincia con un'occasione e si finisce con un tradimento.
"E' una frase che veniva pronunciata anche nel primo film e che qui diventa qyuasi un messaggio che si pone a un metalivello e ha a che fare con i rapporti umani: capita a tutti di aver avuto qualche opportunità nella vita che poi è scaturita in un tradimento".
Nel film McGregor-Renton attacca i social network. Qual è la sua opinione?
"Oggi ci sono delle scelte che sembrano così facili, così potenti. I giovani hanno Facebook, hanno tantissimi amici. Ma sono virtual. Sono scelte fatte facilmente e in realtà hanno in mano molto poco. Ma non è giusto fargli la predica. Loro stessi devono trovare la strada per fare le scelte che più gli si adattano".
Lei ha tre figli ventenni. E' preoccupato per il loro futuro?
"Sono preoccupato per la situazione lavorativa dei giovani. Quella che era stata la crisi della classe operaia negli anni '80 che aveva perso posti di lavoro per la meccanizzazione, ora riguarda la classe media. E non sappiamo che cosa succederà. Forse, se c'è uno scopo che abbiamo noi come generazione, è di cereare le condizioni perché nostri figli abbiano un futuro lavorativo".
Per approfondire:
- Biografia di Danny Boyle
- VIDEO - trailer di 'Trainspotting' del 1996
- Scheda di 'T2 Trainspotting'