Monaco - Protagonista delle giornate conclusive del festival sarà la musica malinconica e struggente di Mahler affidata al grande direttore britannico Daniel Harding, incorniciata dalle sonorità barocche affidate ad Andreas Staier, la tradizione musicale bretone e una vivace festa in costume
Per il ciclo “musica al tempo del re sole” il clavicembalista tedesco Andreas Staier, specialista e interprete raffinato del repertorio barocco, propone mercoledì al Museo Oceanografico un confronto tra la musica di autori francesi e tedeschi del Sei e Settecento.
Il concerto di giovedì all’Auditorium Rainier III apre con Correspondances pour soprano et orchestre di Henri Dutilleux (1916-2013), uno dei più noti compositori francesi del XX e XXI, erede della grande scuola musicale che parte da Claude Debussy. Dalle sonorità evocative e spettrali di Dutilleux si cambia registro per passare alla Sinfonia n. 3 di Mahler, partitura meravigliosa, colossale e ricca di sequenze straordinariamente emozionanti, è una sorta di confessione intima che si conclude in un abbraccio consolatorio della natura. Ad interpretare il concerto l’ottima formazione tedesca Bamberger Symphoniker diretta da Jonathan Nott con i solisti Barbara Hannigan (soprano) e Gerhild Romberger (mezzosoprano), il coro femminile dei Bamberger Symphoniker e il coro delle voci bianche dell’Académie de musique Rainier III di Monaco.
A Mahler sono dedicati i concerti di venerdì, sabato e domenica che incorniciano l’appuntamento con la musica etnica e in particolare con la musica tradizionale bretone. La Sinfonia n. 5, in programma venerdì, è di grande forza espressiva e drammaticità e comprende il celebre Adagietto per archi e arpa tanto suggestivo da divenire la trama musicale del celebre film di Visconti “Morte a Venezia”. Questa famosa pagina mahleriana è una sorta di oasi lirica che trasporta l’ascoltatore in una dimensione onirica, una vera e propria romanza senza parole, la cui delicatezza traspare immediatamente anche dalla scelta di affidarne l’esecuzione ai soli archi e all’arpa.
Per il pomeriggio di chiusura del festival il grande direttore britannico Daniel Harding dirigerà l’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo nella prima sinfonia (“Il Titano”) di Mahler: il terzo movimento della partitura si basa sulla famosa canzone popolare francese “Frère Jacques” che riproposta in tonalità minore si trasforma in marcia funebre; l’intera opera è una commossa contemplazione della natura. Segue l’Adagio della decima sinfonia che non fu mai completata.
In serata, per celebrare la chiusura dell’edizione 2016, il pubblico è invitato a partecipare ad una festa indossando costumi barocchi. (AGI)