Endorsment di Parolin alla Raggi conferma vicinanza al popolo

CdV - La Chiesa dalla parte del popolo, come chiede Papa Francesco. Si puo' riassumere cosi' l'atteggiamento di apertura al nuovo testimoniato dall'endorsment del segretario di Stato Pietro Parolin alla candidatura dell'avvocatessa Virginia Raggi, oggi sindaco di Roma. Rispondendo alla domanda di una cronista sul ruolo delle donne in politica, in vista delle amministrative a Roma, qualche settimana fa il cardinale Pietro Parolin aveva detto che e' un bene che le donne siano presenti in politica. "Le donne - erano state le sue parole - possono integrare la presenza e l'azione degli uomini e portare veramente un grande contributo, per una politica piu' attenta alla persona e al bene comune". Poi, interpellato specificamente su Virginia Raggi, candidata M5S a sindaco di Roma, il cardinale aveva concluso dicendo: "le auguro ogni successo e di diventare quello che vuole diventare".
Recentemente, in un'intervista, un vescovo che ricopre un ruolo di primissimo piano all'interno della Curia Romana, aveva lamentato "il mal governo di Roma soprattutto durante il Giubileo che poteva fare da volano a questa citta'". E denunciato "l'uso strumentale che vorrebbero fare della Chiesa quando conviene loro per poi dimenticarsene completamente quando devono approvare la legge sulle unioni civili". Parole che spiegano forse l'uscita - indubbiamente forte - che ebbe il Papa con i giornalisti del seguito nel volo da Philadelphia dello scorso 25 settembre, parlando dell'allora sindaco di Roma Ignazio Marino che si era "imbucato" all'Incontro Mondiale delle Famiglie: "Non l'ho invitato, chiaro? Non ho fatto niente e ho chiesto anche agli organizzatori e neppure loro l'hanno invitato. E' venuto, si professa cattolico, e' venuto spontaneamente, chiaro eh?". Parole che suonarono come una vera e propria "scomunica" della Chiesa e alle quali Marino replico' attaccando direttamente Bergoglio e con cio' firmando la sua definitiva condanna agli occhi dei cattolici: "Al posto del Papa io non avrei risposto a quella domanda".
E don Mauro Leonardi, sacerdote e scrittore molto attivo su Internet, commenta la vittoria della Raggi su un quotidiano cattolico on line: "Non ha vinto un partito che 'tanto sono tutti uguali, mangiano tutti', ma ha vinto un movimento di persone che parlano di servizio, di pulizia, di quello che in una citta' rende la vita vivibile: non e' poco. Sto pensando di fidarmi di piu' di loro. Forse dovremmo fidarci di piu' di loro anche se non li abbiamo votati. Diciamo che sto prendendo seriamente in considerazione la possibilita' di fidarmi di quell'alta percentuale di italiani che lo ha fatto. In fin dei conti, le 'alte percentuali di italiani' sono persone che vivono come me tra casa, metro e ufficio. Io, che non sento ne' puzza ne' profumo, mi fidero' del loro fiuto. Il primo collante di una societa' civile e' la fiducia. Vediamo che succede a fidarsi". (AGI)