La storia della bimba che "non poteva fare pipì", trapianto record a Torino

Un rene al posto della milza, primo intervento al mondo. Il racconto all'AGI del chirurgo Romagnoli, capo dell'equipe in sala operatoria

La storia della bimba che "non poteva fare pipì", trapianto record a Torino
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Roma - La prima bambina al mondo a ricevere un trapianto di rene al posto della milza potrà finalmente avere una vita normale. Ne è convinto Renato Romagnoli, il chirurgo dell'ospedale Molinette di Torino, che ha coordinato l'eccezionale intervento, reso possibile anche grazie al lavoro di un team multidisciplinare di specialisti. "Da quando la nostra piccola paziente di 6 anni è nata non è mai stata libera di bere, se non centellinando ogni goccia d'acqua. E non ha mai potuto urinare", racconta Romagnoli.

  • Una rara malformazione 
    "Una rara malformazione congenita che ne ha compromesso lo sviluppo del rene e dei relativi vasi sanguigni l'ha portata a vivere 'una non vita': costretta da subito alla dialisi ha passato gran parte del suo tempo a entrare e uscire dall'ospedale". Un primo tentativo di migliorarle la vita è stato fatto nell'agosto del 2014.
     
  • L'intervento rivoluzionario
    "Si è cercato di fare un tradizionale trapianto di rene, ma è fallito per via della complessità della sua condizione", ha sottolineato il chirurgo. Poi la svolta con un intervento rivoluzionario, per la prima volta effettuato su un paziente in età pediatrica. "Tutto questo è stato possibile grazie a un incastro unico che ci ha permesso di eseguire questo intervento che ha un livello di difficoltà estremo: prima l'individuazione di un donatore pediatrico compatibile e poi l'identificazione di un'area adatta in cui trapiantare l'organo di dimensioni leggermente superiori a quelle della ricevente", ha raccontato Romagnoli. "Abbiamo così asportato la milza - ha continuato - e abbiamo impianto il rene del donatore sui vasi splenici della stessa milza, lungo il loro decorso dietro al pancreas". L'uretere del rene trapiantato è stato poi impiantato direttamente sulla vescica.
     
  • La piccola ora sta bene
    "A quattro giorni dall'intervento - ha riferito il chirurgo - la bambina sta bene. Ha iniziato a bere e i suoi valori sono ora nella norma. La sua famiglia è molto contenta". In effetti, per la piccola non c'erano alternative. "Questo intervento si è basato su una tecnica usata in passato sporadicamente sull'adulto, per poi essere abbandonata a causa della sua estrema complessita'", ha spiegato Romagnoli. "Ma per la nostra paziente era l'unico modo per ricevere un trapianto e tutto e' andato secondo le nostre aspettative", ha precisato. Ora le condizioni della piccola sono molto buone. "Se tutto andra' come previsto, la piccola potra' finalmente vivere una vita normale", ha concluso Romagnoli.