Meno detrazioni e più esenzioni. Come Lorenzin studia l'addio ai ticket
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Meno detrazioni e più esenzioni. Come Lorenzin studia l'addio ai ticket

Meno detrazioni e più esenzioni. Come Lorenzin studia l'addio ai ticket

 Lorenzin (imagoeconomica)
 Lorenzin (imagoeconomica)
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Le ipotesi di riforma del ticket sanitario

  • Annullare le attuali detrazioni sulle imposte oltre una certa soglia di reddito, pari oggi al 19%, per farmaci e spese mediche. La misura sarebbe attuata introducendo aliquote sul reddito personale. Il risparmio permetterebbe di eliminare i ticket, ma taglierebbe fuori, ad esempio, gli incapienti, ovvero chi ha entrate troppo basse per pagare le tasse o ne paga troppo poche per beneficiare dello sconto fiscale. Per questo la revisione delle detrazioni sembra complessa.
  • Individuare una esenzione in base al reddito, superata la quale le prestazioni sarebbero a pagamento. L'esonero sarebbe più alto per i redditi bassi e ridotto o annullato per quelli più alti. In questo modo tutte le prestazioni eccedenti una certa soglia sarebbero a pagamento.
  • Un investimento del valore di 8 miliardi di euro per rivedere le attuali soglie di esenzione, che verrebbero spostate verso le fasce più deboli, come poveri e anziani. Potrebbe essere rivista al rialzo la soglia di reddito per gli over 65 anni, che oggi deve essere inferiore a 35 mila euro, e abbassata quella per i disoccupati e loro familiari a carico, che non deve essere superiore a 8.500 euro.Nulla cambierebbe per chi riceve la pensione sociale e chi possiede una pensione minima e ha più di 60 anni.
  • Avviare una nuova revisione della spesa sanitaria affidando la responsabilità della manovra alle singole regioni. Infatti già oggi le regioni amministrano autonomamente il ticket su spesa farmaceutica, prestazioni specialistiche e accessi al pronto soccorso, ma il ticket pesa molto sui conti dei sistemi regionali più ricchi.

I dati regionali sulla spesa sanitaria pro capite

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