L'Ebola potrebbe presto diventare una malattia "prevenibile e curabile". Le speranze arrivano da uno studio su due farmaci che ha mostrato tassi di sopravvivenza significativamente migliorati, pari al 90% dei casi L'annuncio arriva dall'Us National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid). Nella Repubblica democratica del Congo, una delle zone maggiormente soggette ai focolai del virus che finora ha ucciso almeno 1.800 persone, sono state infatti testate quattro terapie.
Anthony Fauci, direttore dell'istituto Nazionale di Allergie e Malattie infettive degli Stati Uniti che ha co-condotto il processo, ha accolto positivamente la svolta. "Diminuisce in modo significativo la mortalità associata all Ebola", ha detto alla BBC.
Two of the four #Ebola drugs being tested in #DRC, have been shown to be more effective. They are the ones that will be used with future patients https://t.co/Jcq97oP55t pic.twitter.com/H96wcwG2CI
— World Health Organization (WHO) (@WHO) August 12, 2019
L'uso dei trattamenti in questione sarà ora allargato a tutti i pazienti colpiti nel paese africano. I farmaci, battezzati Regn-Eb3 e mAb114, agiscono contro il virus Ebola neutralizzando il suo impatto sulle cellule umane. "Si tratta di una buona notizia - ha detto ancora Fauci - perché parliamo dei primi risultati positivi ottenuti dalle terapie anti-Ebola. Ora, prima di esultare, occorre vedere come reagiscono sul campo. Per ora è una sperimentazione".
Le quattro terapie fanno parte della ricerca 'Palm', The Pamoja Tulinde Maisha la cui sperimentazione è iniziata il 20 novembre scorso proprio nella Repubblica democratica del Congo. Da allora sono stati interessati 681 pazienti su un totale di 725 arruolati nei centri specialistici di Beni, Katwa, Butembo e Mangina.