Roma - Dalla mininvasita' chirurgica con tecniche "senza taglio" o "taglio minimo" alle terapie farmacologiche meno tossiche fino a esami diagnostici "senza dolore" all'utilizzo di robot in sala operatoria. La chirurgia pediatrica e' diventata meno aggressiva e ha raggiunto livelli di precisione prima impensabili. E' a questo che l'Ospedale pediatrico Bambino Gesu' di Roma ha deciso di dedicare un convegno che si terra' il 26 e il 27 maggio.
"In Italia vengono eseguiti ogni anno piu' di 70.000 interventi chirurgici sui bambini", si legge in una nota del Bambino Gesu'. "Il ricorso a tecniche e procedure mini-invasive e' sempre piu' diffuso. Ma la mini-invasivita' - ha continuato - non e' solo un fatto chirurgico. E' piuttosto un approccio complessivo al bambino malato, al paziente pediatrico, caratterizzato dalla ricerca continua di percorsi di assistenza e di cura appropriati oltre che efficaci, che abbiano il minor impatto possibile dal punto di vista fisico, psicologico e sociale". I bambini che oggi subiscono un'operazione restano in ospedale meno giorni, si riprendono piu' velocemente con meno dolore e minor stress. Al Bambino Gesu' ogni anno si eseguono 28.000 interventi, oltre il 50 per cento con tecniche mini-invasive e con una diminuzione del 30 per cento della durata dei ricoveri. .