Cervello: meccanismo neurochimico dietro ricordo e qualità sogni
Per lo studio i ricercatori hanno scelto come modello di riferimento la malattia di Parkinson che è caratterizzata da una evidente carenza di dopamina

Roma - La capacità di ricordare o meno un sogno o di farne di bizzarri o meno emotivi dipende dalla chimica del cervello. Un gruppo di ricercatori dell'Università Sapienza di Roma, dell'IRCCS Santa Lucia e dell'Università de L'Aquila ha individuato un meccanismo neurochimico che determina il ricordo e la qualità dei sogni. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Human Brain Mappig. Grazie a una strategia innovativa che sfrutta l'elevata risoluzioni delle tecniche di neuroimmagine, i ricercatori hanno potuto misurare il comportamento "microstrutturale" di alcune aree del cervello, dimostrando che esiste una diretta implicazione del neurotrasmettitore dopamina negli aspetti salienti dell'esperienza onirica. In particolare l'attenzione degli studiosi si è focalizzata sulle strutture cruciali del sistema dopaminergico di rinforzo e gratificazione cerebrale: la sostanza grigia della corteccia prefrontale mediale e l'amigdala.
Per lo studio i ricercatori hanno scelto come modello di riferimento la malattia di Parkinson che è caratterizzata da una evidente carenza di dopamina. In questo modo i ricercatori hanno potuto scoprire che pazienti colpiti, il comportamento di specifiche strutture del sistema di gratificazione cerebrale e, soprattutto, il dosaggio dei farmaci dopaminergici assunti, influiscono diversamente sugli aspetti qualitativi dei loro sogni. Le implicazioni di tale scoperta possono aprire prospettive completamente innovative per l'approccio neuroscientifico allo studio del sogno. L'esame delle alterazioni dei sogni in pazienti affetti da malattia di Parkinson mette direttamente in relazione il bilancio di dopamina nella corteccia prefrontale mediale e nell'amigdala con la vivezza dei sogni ricordati. (AGI)