Boston - Bere vino, caffe' e te' aiuta a mantenere sani i batteri intestinali "buoni". Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori dell'Universita' di Groninga, nei Paesi Bassi, in uno studio pubblicato sulla rivista Science. E' noto da tempo che quello che una persona mangia o beve influenza i batteri intestinali. Quelli "buoni" hanno effetti anti-infiammatori, contrastando l'azione dei batteri "cattivi" che promuovono invece l'infiammazione. Mantenere l'equilibrio tra i batteri "buoni" e "cattivi" nell'intestino diventa quindi importante per la salute. Ora i ricercatori olandesi hanno scoperto che una tazza di te' o di caffe', e un bicchiere di vino puo' aiutare a mantenere sani i batteri "buoni". Mentre le persone che consumano regolarmente yogurt o latticello hanno anche una maggiore diversita' di batteri intestinali. Mentre, il latte intero e le diete ad alto contenuto di calorie possono compromettere questa diversita'. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno coinvolto persone sane, anziche' malate.
In particolare, si sono focalizzati sulle risposte a questionari sulla dieta, sulle prescrizione di medicine e sulla salute di 1.100 persone. I ricercatori hanno inoltre analizzato il Dna del loro intestino da campioni di feci. "Normalmente i ricercatori studiano solo una particolare regione del Dna in cui si possono distinguere diversi gruppi di batteri", ha spiegato Cisca Wijmenga, che ha coordinato lo studio. "Noi abbiamo mappato tutto il Dna batterico - ha continuato - per ottenere informazioni piu' dettagliate su tutti i tipi di batteri. Si puo' vedere, per esempio, l'effetto della dieta nell'intestino". L'analisi del Dna ha permesso di esaminare quali fattori possono avere un impatto sulla diversita' del microbioma. "In totale abbiamo trovato 60 fattori dietetici che influenzano la diversita", ha spiegato Alexandra Zhernakova, altra autrice dello studio. "Che cosa significa esattamente e' ancora difficile da dire. Ma c'e' - ha aggiunto - una buona correlazione tra diversita' e salute: una maggiore diversita' e' meglio".
Aldila' della dieta', i ricercatori hanno scoperto che almeno 19 diversi tipi di medicine, alcune delle quali sono ampiamente utilizzate, hanno un impatto sulla diversita' del microbioma. Uno studio precedente ha mostrato che gli antiacidi diminuiscono questa diversita', mentre gli antibiotici e la meformina possono influenzarla. "Le malattie spesso si verificano come risultato di molti fattori", ha sottolineato Wijmenga. "La maggior parte di questi fattori, come i geni o l'eta', non sono cose che si possono cambiare. Ma si puo' cambiare - ha proseguito - la diversita' del microbioma adattando la dieta o i farmaci. Quando capiremo come funziona, si avra' questa possibilita'". (AGI)