New York - Per la prima volta un gruppo di scienziati dell'Università della California ha trovato un legame tra alcune proteine che si trovano nel cervello e il rischio di sviluppare il morbo d'Alzheimer. Grazie all'utilizzo di un tipo avanzato di scanner cerebrale, la PET, i ricercatori sono stati in grado di individuare due proteine chiamate "tau" e "amiloide" nel cervello dei pazienti che, da sole, non aumentano il rischio di sviluppare l'Alzheimer, ma insieme possono portare allo sviluppo della malattia. Secondo quanto riportato dalla rivista Neuron, quando queste proteine si "aggrovigliano", possono provocare l'insorgenza dell'Alzheimer. Se questa combinazione di proteine potesse essere individuata tramite le scansioni cerebrali prima che i sintomi della malattia si sviluppino, i medici e i pazienti potrebbero avere a disposizione del tempo prezioso per prepararsi a gestire l'Alzheimer in modo piu' efficace. Lo studio è stato condotto su 53 adulti: 5 di eta' compresa tra i 20 e i 26 anni, 33 tra i 64 e i 90 anni e 15 tra i 53 e i 77. Tutti hanno ricevuto una diagnosi "probabile" di Alzheimer. Lo studio è stato quindi condotto su soggetti vivi e non su cadaveri, quest'ultimi gli unici su cui si puo' avere conferma della diagnosi di Alzheimer. I ricercatori hanno scoperto che in tutti i cervelli che invecchiano, sia nei pazienti sani sia in quelli con l'Alzheimer, sono presenti più "grovigli" di proteina tau in un'area chiamata lobo temporale mediale, associata con la memoria. I soggetti sono stati sottoposti anche a test di memoria. Ebbene, i ricercatori hanno scoperto che le persone con piu' alti livelli di tau avevano anche una memoria peggiore e ora si pensa che sia l'accumulo di tau a far peggiorare la memoria con il passare dell'eta'. Tuttavia, gli studiosi hanno trovato che i soli alti livelli di tau non sono legati alla demenza grave dell'Alzheimer, Così come i soli livelli elevati della proteina amiloide non sono un segnale d'allarme per la malattia neurodegenerativa. Ma quando sono stati considerati sia tau che amiloide, i ricercatori hanno trovato un grave declino della funzione cerebrale simile a quella vista nell'Alzheimer. "Ora possiamo dire in modo molto affidabile con un elevato grado di accuratezza che ci sono cambiamenti nel cervello di una persona che sono altamente predittivi per il morbo d'Alzheimer", ha detto William Jagust, autore dello studio.