Siria: Putin e Obama, dialogo 'franco' ma divisi da Assad
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Siria: Putin e Obama, dialogo 'franco' ma divisi da Assad

Siria: Putin e Obama, dialogo 'franco' ma divisi da Assad

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(AGI) - New York, 29 set. - Al termine di 90 minuti di "franco"e "molto costruttivo" confronto sulla Siria, le distanze traBarack Obama e Vladimir Putin non sembrano essersi ridotte,tranne che per il solo fatto che i due si sono parlati per laprima volta da due anni. Il presidente americano ha concordatocon Putin sulla necessita' di cercare una soluzione politicaalla crisi in Siria ma restano profonde ed apparentementeincolmabili divergenze sul ruolo e sul futuro di Bashar Assaded anche sull'eventuale partecipazione ai raid awerei controIsis dei jet russi: Mosca vuole un mandato Onu, perche'considera la campagna a guida Usa in corso da oltre un annoillegittimaSul nodo Assad, per il presidente americano non ci puo' esserealcuna possibilita' di stabilita' in Siria con lui al poterementre Putin pretende che il presidente siriano abbia un ruolonella fase di transizione, senza escludere a priori, in unsecondo tempo, la cessione sostanziale del potere. In ogni casoper Putin il destino di Assad sara' deciso dal popolo siriano,non dal presidente americano Barack Obama o da quello franceseFrancoise Hollande, sulla Siria se possibile piu' intransigentedel presidente americano. Su questa posizione piu' conciliantecon Assad sono anche la Germania di Angela Merkel per cui Assaddeve aver un ruolo nella transizione e anche il premierbritannico David Cameron, non piu' a priori per cacciare subitoil dittatore siriano. Tra le pochissime novita', l'apertura, condizionate dellaRussia e' alla possibilita' di partecipare alla campagna aereacontro Isis in Siria, ma solo sotto mandato Onu - non comel'attuale serie di raid iniziati il 23 settembre 2014 controIsis in Siria guidati dagli Usa ma priva di legittimita'secondo Mosca. Putin esclude invece categoricamente che letruppe di terra russe, gia' schierate in Siria, attaccherannosul terreno le forze dello Stato Islamico. Putin ha chiarito che la Russia intende si' rafforzareulteriormente il suo sostegno al governo di Assad ma esclude dicoinvolgere direttamente le sue truppe nella guerra in corso damarzo 2011: "Stiamo pensando a come aiutare ancora di piu'l'esercito siriano ma per quanto riguarda le truppe diterra....non si e' mai parlato di un coinvolgimento russo"nella guerra contro Isis gli altri gruppi anti-Assad. Il presidente russo non ha invece escluso - quasi unaconferma vista la presenza di 24 caccia-bombardieri e 18elicotteri d'assalto russi vicino Latakia - la possibilita' diraid aerei contro Isis a sostegno di Assad: "Ci stiamopensando. Non escludiamo nulla. Ma se dovessimo agire lo faremosolo rispettando pienamente le norme del dirittointernazionale", ha spiegato Putin che vorrebbe avere unmandato Onu. Il diritto internazionale, ha ricordato Putin, richiede chequesti raid aerei siano richiesti dal legittimo governo (comesta avvenendo in Yemen contro i ribelli sciiti Houthi dal 26marzo scorso, ndr) o siano autorizzate da una risoluzione delConsiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (come accadde adesempio nel 2011 con la Libia, ndr). Requisiti che non sono inalcun modo rispettati dalla coalizione a guida Usa, hasottolineato il presidente russo. Quanto meno i due leader hanno concordato che i verticimilitari Usa e gli omologhi russi si parleramno direttamenteper scongiurare scontri diretti tra le forze aeree russe inSiria e quelle Usa che operano dal 23 settembre 2014 controIsis. (AGI)
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