Roma Cinema: stasera la pre-apertura con 'Era d'estate'
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Roma Cinema: stasera la pre-apertura con 'Era d'estate'

Roma Cinema: stasera la pre-apertura con 'Era d'estate'

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(AGI) - Roma, 15 ott. - Cosa accadde durante quelle duesettimane di agosto 1985 quando i giudici Paolo Borsellino eGiovanni Falcone vennero "reclusi" con le loro famiglieall'Asinara da Antonino Caponnetto per salvarli da un imminenteattentato annunciato da un pizzino scoperto all'Ucciardone? Idue, in attesa della carte del maxi processo a Cosa Nostra chestavano preparando, vissero molti giorni in compagnia delleproprie famiglie, delle guardie che dovevano proteggerli edello splendido mare dell'Asinara. I loro sentimenti, leemozioni, le angosce e le paure dei due vengono ora portatisullo schermo da Fiorella Infascelli che ha diretto 'Erad'estate', film che sara' presentato oggi nella pre-aperturadella Festa del Cinema di Roma. Interpretato da GiuseppeFiorello (Borsellino), Massimo Popolizio (Falcone) affiancatida Valeria Solarino (Francesca Morvillo) e Claudia Potenza(Agnese Borsellino), il film tenta di raccontare un momentoparticolare della vita dei due giudici, immaginando un periodostorico di cui non si sa nulla. "Ho voluto fare un filmsemplice, quasi geometrico - spiega la regista durantel'incontro con la stampa -. Volevo unire la sensazione di paurae di morte che accompagnava sempre i due magistrati con una dileggerezza, seguendoli nei loro momenti di ironia. Per farequesto mi ha aiutato anche il luogo: abbiamo girato 40 giorninella foresteria dove i magistrati sono stati rinchiusiveramente". La Infascelli si e' documentata molto e haraccontato una storia verosimile, apprezzata anche dai parentidi Borsellino (che stasera saranno in Sala Petrassi per laproiezione ufficiale alle 21). "Hanno visto il film e' allafine erano contenti", assicura. 'Era d'estate' e' una pellicolafatta di immagini, silenzi e pause, dove viene raccontatoGiovanni Falcone nella sua veste ironica, irascibile e amantedelle freddure; Borsellino viene descritto piu' pacato, semprepresente a se stesso e meno sospettoso del collega. Adinterpretare i due monumenti della nostra storia, la Infascelliha chiamato due dei piu' apprezzati attori italiani. PerGiuseppe Fiorello, siciliano, vestire i panni di Borsellino e'stato un impegno difficile. "Ho avuto il conforto dellasceneggiatura e della regista - racconta - che mi ha tolto ognidubbio: ho interpretato un personaggio che stava nella miaimmaginazione senza cercare di assomigliargli". Per Popoliziol'approccio e' stato differente. "Ho lavorato sulle sfumature,cercando di puntare sull'ironia e la malinconia di unpersonaggio che spesso era scanzonato - spiega -. Il film nonracconta la storia della loro vita, ma una sorta di interludio,quasi una bolla della loro vita". .
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