Papa: storico mea culpa per le persecuzioni ai valdesi
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Papa: storico mea culpa per le persecuzioni ai valdesi

Papa: storico mea culpa per le persecuzioni ai valdesi

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(AGI) - Torino, 22 giu. - Come Francesco d'Assisi, anche PietroValdo, mercante di Lione del XII secolo, abbandono' i suoi beniper predicare il Vangelo tra i poveri. Ma l'arcivescovo diLione Guichard non ebbe la stessa visione profetica del vescovoGuido di Assisi che ricopri' il Poverello con le sue vestiliturgiche: intimo' alla sua "compagnia", nota col nome di"Poveri di Lione" di astenersi dal predicare e lo stesso papaInnocenzo III, che accolse i frati mendicanti e il lorofondatore al Laterano, scomunico' Valdo e i suoi, che al tempodicevano proprio le stesse cose. Iniziarono cosi' persecuzionisanguinose durate ben sei secoli (cesso' infatti solo nel 1848con lo Statuto ALbertino) con una efferata recrudescenza dopola Riforma di Lutero. Nel 1665 ad uccidere furono cattolicichiamati ad una orrenda crociata. Negli stessi momenti -infatti - vennero massacrati in Francia gli Ugonotti. Contro diloro furono ordite persecuzioni da parte di Francesco I e diCarlo IX, con la benedizione piu' o meno esplicta di San Pio V.Per tutto questo ha pronunciato oggi uno storico "mea culpa"Papa Francesco, primo Pontefice in visita ad un Tempio Valdese."Da parte della Chiesa Cattolica - ha detto - vi chiedoperdono, vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e icomportamenti non cristiani, persino non umani che, nellastoria, abbiamo avuto contro di voi. In nome del Signore Gesu'Cristo, perdonateci!". "Riflettendo sulla storia delle nostrerelazioni - ha aggiunto - non possiamo che rattristarci difronte alle contese e alle violenze commesse in nome dellapropria fede, e chiedo al Signore che ci dia la grazia diriconoscerci tutti peccatori e di saperci perdonare gli uniagli altri". Un'analoga richiesta di perdono, Bergoglio l'avevapronunciata l'anno scorso a Caserta visitando invece la chiesadei Pentecostali, che erano stati discriminati dal regimefascista che erano stati discriminati all'epoca delel leggirazziali. "Noi valdesi siamo una chiesa, dovete riconoscercicome tale", ha chiesto a Francesco il moderatore della Tavolavaldese, Eugenio Bernardini nel suo discorso di benvenuto alTempio Valdese di Torino. "Fratello Francesco - ha detto - noncapiamo che cosa significhi l'espressione del Concilio che cidefinisce 'comunita'' e non chiese. Vuol dire che noi siamo unachiesa a meta', una chiesa non chiesa? Capiamo le ragioni masarebbe bello fosse superata nel 2017 o anche prima. Siamo unachiesa, peccatrice, certo, ma chiesa di Gesu' Cristo, da luigiudicata e salvata". .
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