Napoleone: 200 anni fa l'ultimo viaggio dell'Imperatore
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Napoleone: 200 anni fa l'ultimo viaggio dell'Imperatore

Napoleone: 200 anni fa l'ultimo viaggio dell'Imperatore

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(AGI) - Roma, 15 ott. - Duecento anni fa lo Spirito dellaStoria, come lo aveva definito Hegel vedendolo passare acavallo sotto le sue finestre a Jena, fini' in esilio. Non nesarebbe piu' tornato, a riprova che anche lo Zeitgest ha i suoilimiti, e c'e' qualcosa che lo sovrasta. L'Imperatore lo capi'affacciandosi di buon'ora dalla cabina dell'HSM Northumberland,il 15 ottobre 1815. Davanti a se' una piccola baia al centro diuna piccola isola, alle sue spalle, l'oceano. Oceano a nord, asud, a est ed a ovest. Sceso sulla terraferma, sotto l'occhiovigile della piccola flotta inglese spedita da Londra ascortarlo, venne informato che il viaggio non era ancorafinito, perche' la residenza di Longwood che gli era stataassegnata (una catapecchia di legno tutta da ricostruire, nellememorie del suo accompagnatore il Conte di Las Cases) era a tremiglia di distanza. Napoleone Bonaparte, a quel punto, sospesetemporaneamente di lavorare alle sue memorie e si appresto' apassare a Sant'Elena gli ultimi sei anni di vita. Sul suoesilio e' stato scritto di tutto, soprattutto sulla sua morteche sarebbe avvenuta in almeno una mezza dozzina di modidiversi: veleno, soffocamento, malinconia e per cause naturali.Probabile che gioco' sia il passare inesorabile del tempo, siala malinconia, se e' vero che l'uomo d'azione si trovo' ridottoa passeggiate interminabili lungo un pezzo di terra assediatodalle onde, che misura 16 chilometri in un verso e 11 in unaltro. Un'estensione inferiore a quella del terreno dove sicombatte' la Battaglia delle Nazioni. Almeno all'Elba potevatenere una pur piccola corte, e affacciarsi al mare per sentireil profumo della Corsica. Poteva organizzare i suoiricevimenti, ma ne aveva approfittato: la primavera precedente,sfruttando un ballo, si era imbarcato per toccare di nuovo ilsuolo della Francia e tornare ad imperare, anche se solo percento giorni. Gli inglesi ora erano intenzionati a nonlasciargli respiro, e se dall'Elba a Cannes ci vollero unadecina di ore, dalla Francia a Sant'Elena il viaggio duro' 69giorni e 69 interminabili notti. L'ulcera, chissa' se aiutatadall'arsenico inglese, col tempo ebbe il sopravvento. Persinotroppo facile ricordare che la morte dell'invincibile relegatosu uno scoglio atlantico colse di sorpresa, e desto' grandeimpressione, in tutta Europa, e che il Manzoni dedico' proprioa questo evento e a quello stupore la sua poesia piu' famosa.Poco prima di morire, Napoleone lascio' detto che avrebbedesiderato tornare a Parigi, almeno da morto. Non fuaccontentato. Almeno fino al 1840, quando la salma rientro'nella Francia divenuta orleanista, accolta da una follaoceanica per riposare agli Invalidi, in mezzo ai suoi soldati,in un sarcofago di marmo rosso che, come aveva imparato bene inEgitto, era la pietra degli imperatori. .
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