Lavoro: Cgia, 1 mln contratti con decontribuzione e Jobs act
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Lavoro: Cgia, 1 mln contratti con decontribuzione e Jobs act

Lavoro: Cgia, 1 mln contratti con decontribuzione e Jobs act

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(AGI) - Roma, 21 mar. - La decontribuzione triennale e il Jobsact creeranno un milione di nuovi contratti di lavoro.L'operazione dovrebbe costare attorno ai 15 miliardi di euro.Lo fa sapere la Cgia, la quale "ridimensiona" il pericolodella "fuga dei cervelli", sostenendo che in Francia, inGermania e nel Regno Unito il fenomeno ha proporzioni superiorial nostro. "La decontribuzione triennale per i nuovi assunti atempo indeterminato e le misure del Jobs act daranno luogo,come riportato nella Relazione tecnica alla Legge di Stabilita'del 2015, a 1 milione di nuovi contratti incentivati". A dirloe' il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, che haanalizzato gli effetti delle misure introdotte in questi ultimimesi dal Governo Renzi in materia di lavoro. Secondo la Cgia, aseguito della Legge di Stabilita' le aziende che quest'annoassumeranno un dipendente con un contratto a tempoindeterminato potranno beneficiare dello sgravio totale deicontributi Inps per 36 mesi. Inoltre, lo stesso provvedimentoha stabilito la deducibilita' integrale, dal calcolo della baseimponibile Irap, della componente del costo del lavoro pertutti i lavoratori alle proprie dipendenze assunti con uncontratto stabile". Grazie al Jobs act, inoltre, coloro chesono stati assunti a tempo indeterminato usufruiscono, dal 7marzo scorso, delle tutele crescenti, misura che dovrebbeincentivare il ricorso alle assunzioni stabili. "Un mix di misure - nota la Cgia - che dovrebbe garantire 1milione di nuovi assunti che, tuttavia, non necessariamente sitradurra' in un aumento di pari importo della plateaoccupazionale presente nel Paese. Infatti, e' molto probabileche una buona parte di questi contratti incentivati sia ilrisultato della trasformazione di contratti precari incontratti a tempo indeterminato. "Al lordo degli effetti fiscali - prosegue Bortolussi - ladecontribuzione totale Inps in capo alle imprese dovrebbecostare alle casse dello Stato 1,86 miliardi di euro nel 2015,4,88 miliardi nel 2016 e oltre 5 miliardi nel 2017.L'operazione, ovviamente, avra' una coda anche nel 2018, pari a2,9 miliardi di euro. Complessivamente, il costo per i nostriconti pubblici dovrebbe essere di circa 15 miliardi di euro". Queste misure, rivolte prevalentemente a favorirel'ingresso e/o la stabilizzazione dei giovani nel mercato dellavoro, dovrebbero attenuare anche la cosiddetta "fuga deicervelli" che, in realta', e' un fenomeno che da noi presentauna dimensione piu' contenuta rispetto a Paesi coma la Francia,la Germania e la Gran Bretagna. Nel 2012 (ultimo anno per cuie' possibile realizzare la comparazione tra i principali PaesiUe) quasi 68 mila italiani hanno cancellato la propriaresidenza in Italia per trasferirsi all'estero; si tratta di unfenomeno che non accenna ad arrestarsi, come confermano i datinazionali riferiti al 2013. Tuttavia, l'analisidell'emigrazione di autoctoni nei principali Paesi europeimostra come in Italia il fenomeno sia sopravvalutato. Seinfatti rapportiamo il numero di emigrati di ciascun Paese ogni1.000 abitanti, notiamo che in Italia l'incidenza e' pari a1,1: e' un dato inferiore a quello registrato in Germania(1,2), nel Regno Unito (2,2), nei Paesi Bassi (3,4) e inFrancia (2,9). .
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