(AGI) - Parigi, 11 mag. - Marcia indietro del governo francese su Gerusalemme, dopo le proteste che ha suscitato la mozione approvata dall'Unesco nella quale si condannava Israele per le restrizioni imposte ai luogo di culto nella Citta' Vecchia, negando di fatto il legame ebraico con il sito religioso noto come Spianata delle Moschee in arabo e Monte del Tempio in ebraico. Il premier francese, Manuel Valls, di fronte all'Assemblea generale, ha preso le distanze dal voto a favore espresso da Parigi, sostenendo che "in quella risoluzione ci sono formulazioni infelici e maldestre che urtano e che si sarebbe dovuto assolutamente evitare, come questo voto". La risoluzione che parla di 'Palestina occupata' e Israele come 'potenza occupante', ha assicurato Valls, "non cambiera' niente nella politica della Francia" rispetto al conflitto israelo-palestinese.
La mozione all'Unesco e' stata approvata il 16 aprile da 33 Paesi, tra i quali Cina Egitto, Francia, India, Messico, Nigeria, Russia, Spagna e Vietnam, con il voto contrario di 6 (Estonia, Germania, Lituania, Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti) e 17 astenuti. Dal voto ha preso le distanze anche la responsabile dell'agenzia Onu, Irina Bokova, la quale ha sottolineato in una lettare alle autorita' israeliane che "la decisione e' stata presa dal consiglio economico e di gestione dell'Unesco, che sono entrambi organi di gestione, e non da me". Subito dopo la riunione, ha aggiunto, "ho reso pubblica una dichiarazione nella quale sostenevo che Gerusalemme e' Terra santa per le tre religioni monoteistiche, un luogo di dialogo per ebrei, cristiani e musulmani. Niente dovrebbe essere fatto per alterare la sua integrita' e autenticita'". (AGI)
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