(AGI) - Roma, 17 mag. - Nulla di fatto nel summit di Vienna sulla Siria. Dall'incontro tra le potenze regionali e internazionali coinvolte nella crisi, malgrado l'ottimismo ostentato dalle parti, non e' uscita nessuna data per nuovi negoziati tra Damasco e l'opposizione siriana. Ad ammetterlo e' stato il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier. Non solo: il segretario di Stato Usa John Kerry ha chiarito che ora la data del primo agosto fissata per l'inizio dei colloqui per la transizione politica non e' piu' una scadenza, ma e' stata declassata a "un obiettivo".
Le potenze mondiali riunite nella capitale austriaca nel formato del gruppo di sostegno alla Siria, con l'obiettivo di far ripartire un negoziato di pace, hanno invece raggiunto un accordo di massima sulla necessita' di trasformare la fragile tregua, ripetutamente violata, in un vero cessate il fuoco che duri nel tempo. Kerry ha spiegato che e' stata definita con gli altri paesi, tra cui la Russia, una "cornice di base" per rendere effettivo un cessate il fuoco piu' volte violato. Chi viola la tregua, ha avvertito il capo della diplomazia Usa, potra' essere espulso dal processo negoziale.
Kerry ha aggiunto che servira' un ponte aereo umanitario per le aree assediate se sara' ancora impedito l'accesso degli aiuti alle citta'. Una proposta che ha ricevuto il sostegno dell'inviato speciale dell'Onu Staffan De Mistura.
Ma lo stallo tra Washington e Mosca permane. Kerry ha accusato il regime siriano di colpire deliberatamente le aree assediate. Mosca, che sostiene con i suoi raid aerei le operazioni militari di Damasco, anche dopo il parziale ritiro delle sue forze aeree, nega di sostenere il presidente siriano: non sosteniamo Bashar al-Assad, ma l'esercito siriano contro il terrorismo, ha precisato il ministro degli Esteri Serghei Lavrov in conferenza stampa. "Oggi - ha aggiunto - non vediamo sul campo altre forze piu' reali ed efficienti dell'esercito siriano, con tutte le sue debolezze".
La Russia inoltre, ancora una volta ha accusato la Turchia di sostenere il terrorismo in Siria: Mosca ha fatto circolare un dovumento non ufficiale in Consiglio di sicurezza Onu, che, secondo quanto assicurato da Lavrov, contiene elementi reali che confermano i rifornimenti che arrivano ai gruppi terroristici dalla Turchia. (AGI)
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