Beirut - "Non c'e' altra soluzione plausibile se non quella compresa in una logica binaria, che pone Bashar Al Assad da una parte e Daesh dall'altra. La prima e' ovviamente piu' rassicurante, nella politica del male minore". Queste le parole in merito alla situazione in Siria della leader del Front National francese, Marine Le Pen, da ieri sera in Libano, dove stamattina ha incontrato il presidente della Repubblica, il cristiano Michel Aoun, il primo ministro, il sunnita Saad Hariri ed il ministro degli Esteri (cognato di Aoun, ndr) Gebran Bassil.
Proprio in seguito all'incontro con quest'ultimo, leader del principale partito cristiano maronita del Paese, il Fpm, Le Pen ha ribadito come "lo sradicamento dell'Islam radicale e' il miglior mezzo per proteggere i cristiani in medioriente. Vanno protetti e bisogna garantirgli il diritto di rimanere nelle loro terre".
Rispetto alla crisi dei rifugiati Le Pen ha dichiarato che essa "non puo' andare avanti, perche' ha delle ripercussioni gravissime sull'economia e sul sistema sanitario (libanese)". In Libano secondo l'Unhcr ci sono piu' o meno 1,1 milioni di rifugiati siriani, anche se secondo il governo libanese questa cifra e' piu' vicina al milione e mezzo.
Marine Le Pen incontrera' anche alcuni parlamentari (ma non il presidente del Parlamento, lo sciita Nabih Berri, che in questi giorni e' a Teheran) ed il Patriarca Maronita Beshara Rai durante la sua visita, che arriva quasi un mese dopo quella di Emanuel Macron, ex ministro dell'Economia francese nel governo Hollande, che lo scorso agosto ha pero' lanciato il suo movimento "En marche".