Qatar: Emirati, vogliamo soluzione diplomatica; bene ruolo Kuwait

Qatar: Emirati, vogliamo soluzione diplomatica; bene ruolo Kuwait

Roma, 15 giu. - Gli Emirati Arabi vogliono risolvere la crisi dei rapporti con il Qatar e sperano in una soluzione rapida e diplomatica, che eviti un'escalation della tensione e, soprattutto, il ricorso a nuove sanzioni, nel caso in cui Doha non rivedesse le sue posizioni. E' quanto si apprende da fonti autorevoli arabe che hanno lodato il ruolo dell'emiro del Kuwait, Sheikh Sabah Al-Ahmad Al-Jaber Al-Sabah, impegnato nel ruolo di mediazione. Per Abu Dhabi la lotta al terrorismo, "malattia" da curare, resta una priorita' per il Paese ma soprattutto per il Consiglio di Cooperazione dei Paesi del Golfo, Ccg, organizzazione fondamentale per lo sviluppo e la stabilita' della regione.

Gli Emirati, hanno garantito le fonti, hanno le prove che il Qatar sostiene il terrorismo sia dal punto di vista logistico che economico. Tra le varie prove quelle di un miliardo di dollari pagati a maggio da Doha a dei gruppi jihadisti in Siria e affiliati di Al-Qaeda, per liberare 26 falconieri, tra i quali anche membri della famiglia reale, rapiti nel dicembre 2015 in Iraq. Le fonti hanno fatto riferimento a un elenco di 59 persone e 12 organizzazioni terroristiche legate al Qatar. Tra queste 37 persone e 6 organizzazioni che hanno sostenuto Al-Qaeda, piu' altri 18 uomini di affari o membri della famiglia reale che hanno fornito aiuto economico a gruppi terroristici. Secondo gli Emirati la comunita' internazionale deve fare pressione sul Qatar affinche' ponga fine ai sostegni al terrorismo. Doha, hanno sostenuto, dovrebbe fornire garanzie chiare su questo, altrimenti sara' tolleranza-zero. 
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