M.O.: dopo Teheran aumenta l'instabilita' regionale

M.O.: dopo Teheran aumenta l'instabilita' regionale
 Alexander Nemenov /Afp
 Il ministro degli esteri iraniano Javad Zarif (Afp)

Beirut - Anche Teheran si aggiunge alla lista di citta' colpite da attentati da inizio anno. Il duplice attacco - al Parlamento e al Mausoleo di Khomeini - nella capitale iraniana arriva alla fine di due settimane particolarmente sfortunate in questo senso, dopo gli eventi di Manchester e Londra (e di Notre Dame).

L'attentato e' stato rivendicato dall'Isis, come quelli occorsi in Occidente nelle ultime due settimane, anche se inizialmente in Iran si era prospettata l'ipotesi di una azione del gruppo dissidente Mko, sostenuto in passato sia da Riad che da Tel Aviv. Nel frattempo, il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif e' volato a sorpresa ad Ankara per incontrare alcuni suoi omologhi regionali. Da quando Donald Trump e' divenuto presidente degli Stati Uniti, il caos nella regione sembra essere aumentato ulteriormente: se in campagna elettorale sembrava che Trump prefigurasse una convergenza di interessi con la Russia, e di riflesso con i suoi alleati, oggi il quadro sembra essere molto piu' confuso, polarizzato e instabile. Prima il bombardamento americano sulla base siriana in risposta all'attacco del regime su Khan Sheykhoun; poi, il rafforzamento dell'alleanza con i paesi del Golfo, sancita dall'accordo sulla fornitura di 110 miliardi aiuti militari a Riad da parte di Washington, e il contestuale irrigidimento nei confronti dell'Iran, rivale regionale delle monarchie arabe.


La situazione rischia di precipitare, poiche' Teheran da tempo accusa i sauditi, e di riflesso gli Stati Uniti, di sostenere l'Isis e Al Qaeda, anziche' combatterli. L'attentato di stamattina, peraltro, arriva nei giorni in cui le monarchie del Golfo hanno troncato le relazioni diplomatiche col Qatar, e tra i motivi del provvedimento sembra esserci anche il recente avvicinamento a Teheran. Ieri la Repubblica islamica ha messo a disposizione di Doha il suo spazio aereo nazionale.


Per ora e' difficile prevedere la reazione di Teheran ma a questo punto le tensioni con Riad rischiano di esplodere in maniera diretta - e non piu' solo nell'ambito di guerre per procura -, trascinando al loro interno i rispettivi alleati, Mosca per Teheran e Washington per Riad. Nel Parlamento iraniano e' stata avanzata con forza l'ipotesi che il duplice attentato sia stato sponsorizzato da Riad, che come ricorda l'analista Trita Parsi un paio di settimane fa non aveva escluso di poter "destabilizzare" l'Iran al suo interno. Erano almeno 15 anni che non si verificavano veri e propri attentati a Teheran. Alla fine del 2016, l'intelligence iraniana aveva affermato di aver sventato durante l'anno almeno 30 attacchi dell'Isis.
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