Teheran - Inizia il periodo del Hajj, il pellegrinaggio islamico nei luoghi sacri dell'Islam alla Mecca e a Medina, ed esplode il diverbio tra Iran e Arabia Saudita. Il Hajj 2016 infatti si apre pieno di paure, dopo che lo scorso anno due tragedie avevano causato la morte di circa 5 mila pellegrini, tra cui circa 500 iraniani.
Quest'anno Riyadh non ha permesso a Teheran di inviare i propri pellegrini, a seguito delle serie proteste dell'Iran, e nel tradizionale messaggio di saluto la Guida suprema iraniana, l'ayatollah Khamenei, non ha risparmiato termini durissimi contro i dirigenti dell'Arabia Saudita. "Dinastia maledetta dell'ingiustizia", "piccoli poveri diavoli al servizio del grande Satana, l'America", "gente senza Dio e senza coscienza" ha tuonato. Khamenei ha concluso il messaggio chiedendo ai pellegrini della Mecca di pregare per gli iraniani, ricordando che in Iran si preghera' per loro, affinche' non accada nulla di dispiacevole.
L'Hajj, la piu' grande riunione umana del mondo, caratterizzata dai pellegrini vestiti dal tipico sudario bianco, comprende diversi riti, soprattutto ispirati alla vita di Abramo, colui che secondo la tradizione islamica avrebbe costruito la Kaaba, l'edificio cubico al centro del Masjid al Haram, la sacra moschea della Mecca. Circumambulare per sette volte intorno alla Kaaba, correre per sette volte tra i due monti Safa e Marwa, in ricordo delle altrettante corse di Agar nel deserto arabico, dopo essere stata abbandonata da Abramo con il figlioletto; il sacrificio delle pecore in ricordo, nuovamente, della prova superata da Abramo, che fu disposto a sacrificare il figlio per ordine divino, o ancora il gettare i sette sassolini contro la sfinge di Satana; accamparsi nel deserto di Arafat, per pensare al giorno del Giudizio. (AGI)