(AGI) - Roma, 6 giu. - Inizia oggi in Arabia Saudita, Emirati, Qatar e Yemen il Ramadan, il mese sacro per gli 1,6 miliardi di musulmani di tutto il mondo durante il quale, dall'alba al tramonto, ci si deve concentrare sulla preghiera e astenere dal toccare cibo ed acqua e dalle relazioni sessuali. L'inizio del Ramadan non e' uniforme in tutti i Paesi musulmani perche' e' legato dall'apparizione in cielo del primo spicchio di luna. In altri paesi infatti l'inizio del Ramadan e' domani. Il Ramadan corrisponde al periodo in cui il Corano venne rivelato a Profeta Maometto. Il mese del digiuno e' concluso dalla festa del Eid al-Fitr.
Secondo la tradizione, e' durante il Ramadan che l'arcangelo Gabriele detto' al profeta Maometto le sure del Corano. E l'osservanza del digiuno, sawm, praticato in questi giorni e' uno dei cinque pilastri dell'Islam, insieme alla professione di fede, all'elemosina, al pellegrinaggio alla Mecca e alla preghiera quotidiana. Dall'alba al tramonto non e' prevista solo astinenza dal cibo e dall'acqua, ma anche da tabacco, rapporti sessuali e in generale da azioni e pensieri "cattivi". La giornata e' scandita da un pasto frugale, suhur, prima dell'aurora, dalla rottura del digiuno, iftar, quando fa buio, e naturalmente dalle preghiere, compresa tarawih, recitata solo in questa occasione.
Ormai da molti anni il Ramadan si celebra anche in Italia, dove secondo le ultime stime i musulmani sarebbero 1,7 milioni, per la stragrande maggioranza immigrati e figli. E nelle citta' dove sono in tanti, i fedeli si organizzano per celebrare insieme ogni sera la rottura del digiuno. Il mese sacro e' uno dei cinque pilastri dell'Islam e durera' fino al 7 luglio. La ricorrenza di quest'anno giunge in un periodo particolarmente teso per il mondo islamico, in particolare per i paesi della regione mediorientale, colpiti dalla piaga del terrorismo e dalle divisioni tra sunniti e sciiti. Infatti proprio il Ramadan del 2016 ha visto lo scontro tra Iran e Arabia Saudita sul pellegrinaggio sacro alla Mecca (Hajj), altro pilastro dell'Islam. La scorsa settimana Teheran ha annunciato che i suoi pellegrini non compieranno il viaggio quest'anno a causa di un mancato accordo con la monarchia saudita, custode delle due Sacre moschee. Il clima di tensione attuale ha influenzato in modo deciso i discorsi dei vari leader musulmani, in particolare proprio il re saudita Salman.
Nel suo messaggio di augurio per l'inizio del Ramadan, il sovrano ha ricordato l'impegno della monarchia fin dalla sua istituzione a garantire "l'unita' delle nazioni islamiche e arabe", precisando che esso resta uno dei principali obiettivi del regno. "In questo mese di misericordia - ha dichiarato Salman - dobbiamo ricordare che il mondo intero sta soffrendo il cancro del terrorismo. Esso ha varcato i confini delle nazioni, viziando i rapporti tra padri e figli, famiglie e gruppi". "L'Islam e' una religione di misericordia, compassione, amore, e moderazione", ha affermato il monarca ricordando come il Ramadan debba essere un momento per far trionfare la pace e la giustizia e una rinuncia alla violenza e all'estremismo.
Diversi leader mondiali, fra cui il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, hanno inviato il loro messaggio di augurio ai musulmani residenti in patria e nel resto del mondo. In particolare il capo dello Stato degli Usa, ha invitato il paese ad fare di piu' per aiutare le migliaia di musulmani costretti ad abbandonare le proprie abitazioni a causa della guerra e della poverta'. "Troppe musulmani non sono in grado di festeggiare il Ramadan nella comodita' della propria casa o permettersi di festeggiare l'Eid (la rottura del digiuno) con i loro figli. Dobbiamo continuare a lavorare insieme per alleviare le sofferenze di questi individui", ha sottolineato Obama, il quale ha ricordato che "il mese sacro ricorda gli obblighi comuni per sostenere la dignita' di ogni essere umano". "Noi - ha aggiunto - continueremo ad accogliere immigrati e rifugiati nella nostra nazione, compresi quelli che sono musulmani". Nel suo discorso Obama ha esortato la sua amministrazione ad ammettere nel paese almeno 10 mila rifugiati entro il mese di ottobre. (AGI)