Teheran - Inizia oggi la scuola in Iran e 13,5 milioni di alunni tornano dietro ai banchi. In un discorso ascoltato dal vivo in tutte le scuole, il presidente Rohani ha fatto quest'anno una domanda ai ragazzi: "Qual e' la radice della violenza e perche' alcuni diventano violenti? Come si puo' dire no alla violenza usando la tradizione di vita del profeta dell'Islam? Come possiamo liberare la regione ed il mondo dalla violenza?". Rohani, che ha avviato l'anno scolastico recandosi di persona nel liceo pubblico femminile Narjes della zona no. 6 di Teheran, ha ricordato che "i giovani sono il piu' grande asset dell'Iran" e ha spiegato che la giornata di oggi "e' importante" per tutti coloro che "ambiscono allo sviluppo della nazione". Rohani ha aggiunto che se oggi i ragazzi iraniani studiano nell'assoluta sicurezza, i "i loro amici e fratelli" in Iraq, Siria e Yemen hanno a che fare con l'insicurezza creata dalla violenza.
Intanto, il ministero della Pubblica istruzione iraniano ha informato che il dato di alfabetizzazione nella Repubblica Islamica e' superiore al 92% e che nel paese vi sono oltre 100 scuole con un solo alunno, diffuse nelle zone piu' remote dell'entroterra o in quelle montuose. Scuole mobili sono invece approntate per le popolazioni nomadi, suddivisi in tribu' come Bakhtiari o Qashqai. Cittadine, di campagna o nomadi, sono complessivamente 105 mila le scuole in Iran. (AGI)