(AGI) - Roma, 3 lug. - Ahmad Naser Sarmast, musicologo afgano che ha improntato il suo impegno alla liberta' della cultura, per dare un futuro alla gioventu' del suo Paese, ha ricevuto il Cultural Heritage Rescue Prize, il premio Internazionale dedicato ai coraggiosi che salvaguardano, mettendo a rischio la propria vita, il Patrimonio Culturale a rischio. La cerimonia si e' tenuta presso il Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti di Spoleto ed e' stato consegnato da Francesco Rutelli, presidente dell'Associazione Priorita' Cultura e promotore del Premio. Al Premio, giunto alla sua seconda edizione, era presente anche il Sottosegretario ai Beni e alle Attivita' Culturali e al Turismo Ilaria Borletti Buitoni. "Mi sento davvero onorato di essere stato insignito, per il mio impegno in Afganistan, del prestigioso Cultural Heritage Rescue Prize - ha detto Sarmast - e vorrei ringraziare i membri della giuria e Rutelli non solo per il valore riconosciuto al mio lavoro e l'onore conferitomi, ma soprattutto per aver istituito un premio cosi' importante". "La Giuria del Cultural Heritage Rescue Prize - ha detto Rutelli - ha compiuto una scelta visionaria. Ahmad Sarmast impersona davanti alla coscienza dell'opinione pubblica internazionale una figura di straordinario coraggio: e' un Eroe della Cultura. Il suo coraggio si associa a competenza, passione e umilta'. Molti popoli, e le loro giovani generazioni, si trovano quotidianamente a scegliere tra oscurita' e apertura. Tra cultura e paura. La lezione di Sarmast e' chiara: la musica e' un linguaggio universale di pace; al suono della musica si possono costruire rispetto, rigetto della violenza, e profondi e duraturi incontri di civilta'". Borletti Buitoni ha sottolineato con il suo intervento l'importanza del riconoscimento internazionale per la salvaguardia del Patrimonio Culturale nel mondo: "Questo premio e' meritorio non solo per la sua nobile finalita', ma anche per i tempi nei quali si inserisce. L'irrazionalismo oramai imperante nella nostra epoca rivolge spesso la sua faccia oscura, il fanatismo, contro i monumenti e le opere d'arte, proprio perche' incarnano la migliore memoria della razza umana. Una marea che talvolta sembra sopraffarci. Questo premio e' non solo un riconoscimento doveroso a chi vi si oppone, ma anche una chiara indicazione su quale strada gli sforzi di tutti devono indirizzarsi, e su quale prezioso e salvifico patrimonio sia la nostra memoria collettiva". Alla cerimonia ha partecipato il presidente del World Monuments Fund Bonnie Burnham: "Il Patrimonio Culturale - ha detto - non e' rappresentato solo da beni tangibili o luoghi. La perdita delle tradizioni culturali e' un problema gravissimo di cui dobbiamo occuparci. Sarmast ha compiuto un'impresa eroica nel cercare di salvare la tradizione culturale del proprio paese, l'Afghanistan, contrastando la repressione brutale dei Talebani a rischio della vita. Il suo coraggio e il suo impegno meritano di essere riconosciuti". Giorgio Ferrara, Direttore Artistico del Festival dei Due Mondi, ha aperto la cerimonia: "Sono davvero felice e onorato che il Festival sia stato scelto per ospitare, dopo Venezia nel 2014, la seconda edizione di un Premio che riconosce finalmente l'opera di coloro che con determinazione e coraggio difendono le ricchezze artistiche in ogni parte del mondo. Oggi piu' che mai ci vuole coraggio per fare cultura e ancor piu' coraggio e' richiesto nei luoghi in cui l'arte diviene bersaglio di odio e di barbarie". Cultural Heritage Rescue Prize organizzera' domani a Roma, presso la Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica, la Prova Aperta della JuniOrchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia presieduta dal Maestro Michele dall'Ongaro. Il concerto sara' un tributo a Sarmast. Martedi' 5 il musicoloso sara' ricevuto dal Ministro dei Beni, delle Attivita' Culturali e del Turismo, Dario Franceschini. (AGI)
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