Baghdad - Il Consiglio esecutivo del Fondo monetario internazionale (Fmi) ha sbloccato un prestito di 617,8 milioni di dollari per l'Iraq nell'ambito dell'accordo "stand-by" siglato a luglio scorso con il paese mediorientale. Il Fondo ha completato la prima revisione del programma di riforme economiche dell'Iraq, come previsto dall'accordo per un prestito triennale di 5,34 miliardi di dollari. Secondo l'Fmi, Baghdad non ha centrato tutti gli obiettivi previsti dal piano di riforme, tra cui quello di garantire una quota minima di riserve in valuta straniera, ma ha comunque ottenuto risultati soddisfacenti.
"Le politiche economiche adottate dalle autorita' irachene per far fronte alle difficolta' attuali, il conflitto armato con Daesh (acronimo per Stato islamico dell'Iraq e del Levante), la conseguente crisi umanitaria e il collasso dei prezzi del petrolio, sono appropriate", ha detto Mitsuhiro Furusawa, vicedirettore generale dell'Fmi. Il prestito promesso a luglio all'Iraq e' subordinato, tra le altre cose, alla riduzionedel deficit di bilancio e ad altre misure correttive del sistema economico e finanziario. Con l'aumento dei prezzi del petrolio a seguito dell'accordo raggiunto la scorsa settimana a Vienna tra i paesi membri dell'Opec (Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio), l'Iraq potrebbe essere aiutato nell'attuazione delle riforme. Secondo quanto riferito dal governatore della Banca centrale irachena, Ali al Alak, il prestito avra' un tasso di
interesse annuo dell'1,5 per cento. Il precedente finanziamento di 3,7 miliardi di dollari approvato nel febbraio 2010 dal Fondo monetario per l'Iraq e' scaduto il 23 febbraio 2013. Nel 2015 Baghdad ha ricevuto una somma di 1,2 miliardi dollari tramite un "prestito rapido" da parte dell'Fmi.