Roma - Nadia Murad, giovane yazida irachena stuprata e torturata dall'Isis nell'estate 2014, e' stata insignita dal Consiglio d'Europa del Premio per i Diritti Umani Vaclav Havel. L'attivista 23enne e' diventata il volto simbolo della tragedia delle donne yazide, dopo essere riuscita a sfuggire ai suoi aguzzini nel novembre 2014.
Insieme ad altre 5mila donne e ragazze era stata rapita dai terroristi islamici, venduta piu' volte e sottoposta ad abusi fisici e sessuali. Riacquistata la liberta', Murad e' diventata ambasciatrice di buona volonta' delle Nazioni Unite e ha esortato la creazione di una corte internazionale per giudicare i crimini commessi dagli jihadisti dello Stato islamico. Per lei, l'attacco dell'Isis contro il popolo yazido e' stato un "genocidio". "Il mondo libero - ha accusato - non sta reagendo".
Il premio, intitolato all'ex presidente ceco che nel 1989 aveva guidato la Rivoluzione di velluto, scomparso nel 2011, celebra figure della societa' civile che agiscono in difesa dei diritti umani ed e' accompagnato da un premio in denaro di 60mila euro. (AGI)
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