INCREDIBILE POSIZIONE DI DIFESA DEL MOSE PUR DI FRONTE AI PESANTISSIMI ATTI DI CORRUZIONE ACCERTATI DAL GIP DI VENEZIA
QUESTA MATTINA LA VI SEZIONE DEL CDS DECIDE SE SOSPENDERE L'OPERA NELLA LAGUNA DI VENEZIA MA IL PREMIER RENZI SCENDE IN CAMPO ACCANTO AL CONSORZIO VENEZIA NUOVA
Ecco il colpo di scena che questa mattina si e' mostrato ai Giudici di Palazzo Spada chiamati a decidere sulla richiesta di sospendere l'opera di costruzione delle paratie mobili che dovrebbero fermare il mare e le maree a Venezia.
Nella comparsa presentata dall'Avvocatura dello Stato a nome del premier Matteo Renzi, sembra che lo scandalo piu' grave di corruzione degli ultimi decenni non si sia mai verificato. Infatti, mentre il GIP sostiene che i pareri di Valutazione di Impatto Ambientale e gli altri che hanno dato il via libera all'opera mastodontica sono tutti stati emessi previo olio di fiumi di danaro di corruzione versati a tecnici e politici, il Presidente del Consiglio, sconcertando parti e Giudici, e' sceso in campo a fianco del Consorzio Venezia Nuova, centro della corruzione, e ha scritto nella memoria della Presidenza del Consiglio che:
"se la tesi della Procura sara' confermata, e' evidente che la corruzione non e' stata la causa del MOSE, perche' il sistema dei contratti fittizi e delle fatture gonfiate con successiva "retrocessione" in nero del contante si e' manifestato nella fase esecutiva, per accelerare o evitare intralci nell'esecuzione dei lavori - secondo le spiegazioni fornite da alcuni indagati - ma, in realta', allo scopo di far lievitare i costi dell'opera a cifre di gran lunga superiori di quelle programmate all'inizio; ci troveremmo in presenza di un gravissimo ed allarmante fenomeno di corruzione che non ha avuto pero' ad oggetto la decisione di realizzare il MOSE e, quindi, la legittimita' degli atti di cui si e' discusso nel giudizio deciso con la sentenza n. 1102/2005 - bensi' la sua esecuzione, che e' diventata molto piu' onerosa per conseguire l'arricchimento personale, a spese della collettivita', di politici, imprenditori e pubblici funzionari".
In pratica, secondo Renzi, il fatto che i pareri che hanno dato il via libera al Mose siano stati emessi a seguito di atti corruttivi non dimostra ancora che essi non siano pareri giusti (sic!!!) visto che il "sistema corruttivo e' stato rivolto non ad ottenere pareri favorevoli falsi, ma a far lievitare il costo dei lavori per l'arricchimento personale di alcuni politici , imprenditori e funzionari ai danni della collettivita'".
Una posizione sconcertante che finge di ignorare che ben due Ministri all'epoca avevano bocciato la Valutazione di Impatto Ambientale dell'opera e che per aggirare tale parere negativo netto e assoluto furono chiesti i pareri di VIA alla Regione e ad altri organi dove scorrevano fiumi di danaro di mazzette e solo cosi' fu possibile procedere alla costruzione.
Le paratie, inoltre, secondo quanto risultante da uno studio della societa' francese di scienziati che se ne occupo', sarebbe anche inutile e non riuscira' a fermare le maree. Di qui la richiesta del CODACONS di svolgere una consulenza tecnica di ufficio ordinata dal Consiglio di Stato diretta a stabilire se furono falsi e frutto di corruzione tutti quei pareri stranamente favorevoli al Consorzio e contrari al giudizio negativo dei Ministri dell'ambiente dell'epoca. Sulla richiesta decide oggi la sesta sezione del Consiglio di Stato (pres. Severini- Rel. Lopilato).
Intanto l'associazione dei consumatori chiedera' oggi stesso alla Procura della Repubblica di Venezia di sequestrare il cantiere del Mose in quanto frutto di reato e per evitare che i reati vengano portati ad ulteriori conseguenze.
16 settembre 2014