Mafia Capitale, MDC deposita Memoria di intervento alla Procura di Roma
per la costituzione di parte civile al processo
MDC chiede la verifica dei costi che graveranno sulle tasche dei contribuenti nei prossimi anni
Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) si costituira' parte civile nel processo per l'inchiesta Mafia Capitale ed ha depositato una Memoria presso la Procura di Roma chiedendo un approfondimento delle indagini.
L'Associazione, difesa dall'Avvocato Umberto Diffidenti, chiede in particolare la verifica di un eventuale decremento del capitale sociale di AMA spa e quindi delle azioni da 1,00 euro in cui tale capitale e' stato suddiviso, se vi sia stata illegittima sottrazione di risorse economiche da altri settori del Comune di Roma solo per agevolare il sodalizio criminoso e soprattutto di quantificare i costi che tutti i cittadini contribuenti romani saranno costretti ad affrontare nei prossimi anni per sopperire, ripianare e compensare i flussi di denaro pubblico distolti.
L'associazione quindi ha deciso di intervenire come parte attiva al processo a tutela di tutti i cittadini romani che hanno riposto fiducia e denaro nelle pubbliche amministrazioni e che invece hanno assistito a un ampliamento delle indagini a macchia d'olio per i reati di frode fiscale, estorsione, usura, riciclaggio e corruzione di pubblici ufficiali per il controllo di attivita' economiche, concessioni, autorizzazioni, appalti e servizi pubblici.
L'inchiesta ha coinvolto tra gli altri l'Ama spa, societa' controllata dal Comune di Roma e incaricata di pubblico servizio, e un intero filone di burocrazia illecita strutturato su societa' cooperative con coperture politiche. Da qui false fatturazioni e documentazioni, transito e consegna di flussi finanziari, finalizzati ad alterare i processi economici e decisionali della PA.
Come ben noto, i rapporti tra la cooperativa sociale di Buzzi, destinata all'inserimento dei detenuti e di persone socialmente svantaggiate nel mondo del lavoro, e il Comune di Roma erano legittimati da accordi per la gestione del verde pubblico in alcune aree della citta'. Il sodalizio mafioso effettuava pressioni sulla Giunta per distogliere risorse a favore di settori nei quali erano interessati i soggetti riconducibili a Buzzi e anche sul Tavolo di Coordinamento Nazionale sull'accoglienza per l'assegnazione dei flussi di immigrati alle sue strutture.
"Al processo rappresenteremo consumatori, risparmiatori e contribuenti - dichiara MDC - lesi dalla violazione dei doveri d'imparzialita' della PA, sia nel segreto d'ufficio che nell'affidamento dei lavori e delle gare prima della loro aggiudicazione, e da tutti quei pubblici ufficiali corrotti che hanno intascato soldi scaricando costi inesistenti direttamente sull'erario e quindi sulle loro tasche".
17 marzo 2015