Il Giubileo indetto da Papa Francesco a partire dal prossimo 8 dicembre puo' rivelarsi una opportunita' per risolvere, in modo definitivo, i numerosi problemi della Capitale. Ma e' necessario, per l'Adoc, che l'intera organizzazione dell'evento non venga gestita dall'amministrazione capitolina ma da un soggetto esterno.
"Un evento straordinario come il Giubileo, se ben gestito, puo' avere un enorme impatto positivo per l'ordinaria amministrazione della Capitale - dichiara Lamberto Santini, Presidente dell'Adoc - sia in termini di mobilita', sia di decoro e sicurezza. Le tre spine di Roma che l'attuale amministrazione non e' riuscita ancora a risolvere. E' per questo che riteniamo che la gestione dell'evento debba essere affidata ad altri soggetti, ripetendo la precedente e positiva gestione del Giubileo del 2000. Non serve un'amministrazione arrogante, piuttosto serve un'amministrazione competente, che guardi al concreto recupero della Capitale. Oggi il sistema di trasporto pubblico e' al collasso, sia di superficie che metropolitano, in particolare nelle periferie: ritardi continui, mezzi affollati e in condizioni pessime, corse che saltano senza avviso; il degrado urbano ha raggiunto livelli di guardia intollerabili, a partire dal Centro storico fino al Gra; la sicurezza, sia su strada che sui mezzi e nelle stazioni, e' ai minimi termini. Il Giubileo puo' servire per mettere in atto tutti quegli interventi strutturali, assolutamente necessari, mai realizzati dal Campidoglio, a causa soprattutto di una mancanza di programmazione. Servono nuove risorse, serve ripensare la citta' e i servizi che offre ai suoi cittadini. E' evidente che l'amministrazione non puo' porre in essere questo "rinnovamento", ma se non si coglie l'attimo, si rischia di finire nel baratro. Ci auguriamo che il Giubileo della misericordia, cosi' come lo intende Papa Francesco, sia veramente misericordioso per la citta' e i suoi cittadini, che non meritano una situazione di tale disagio. Questa e' la vera occasione per ridare a Roma il ruolo e il lustro che le compete: le risorse ci sono, sarebbe delittuoso non sfruttarle. A beneficio non solo della Capitale, ma dell'intero Paese".
Roma, 17 marzo 2015