Elezioni a Roma: depositato in Procura esposto Codacons per fare luce su anomalie nel conteggio dei voti
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Elezioni a Roma: depositato in Procura esposto Codacons per fare luce su anomalie nel conteggio dei voti

Elezioni a Roma: depositato in Procura esposto Codacons per fare luce su anomalie nel conteggio dei voti

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(Codacons) - Sul tavolo della Procura della Repubblica di Roma è arrivato ieri un esposto presentato dal Codacons e relativo a presunte irregolarità e anomalie emerse nel conteggio dei voti alle scorse elezioni del 5 giugno a Roma.
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“la scrivente intende sottoporre al vaglio della Procura adita una questione che sta sollevando polemiche in relazione alle elezioni in corso a Roma per il nuovo sindaco ed in particolare alle presunte anomalie che si sarebbero e si starebbero registrando nelle operazioni di spoglio in quasi 30 sezioni comunali, anomalie che se trovassero riscontro nella realtà potrebbero addirittura inficiare le stesse elezioni e il ballottaggio per il quale sarebbe fissata la data del 19.06.2016 – scrive il Codacons nell’esposto - Negli uffici elettorali, allestiti nell'ex Fiera di Roma, i magistrati preposti al controllo starebbero verificando verbali e tabelle di scrutinio, sia relativi al voto per sindaco e Assemblea capitolina che alle preferenze per presidenti e consiglieri nei municipi e già sarebbero state riscontrate anomalie in almeno 30 sezioni. Sempre da quanto riferiscono i media il caos registrato durante la notte dello spoglio avrebbe provocato verbali non compilati, in bianco o incompleti, sezioni commissariate, intere urne da scrutinare ex novo scheda per scheda, voti che non coincidono con quelli dei rappresentanti di lista”.
Nell’interesse primario e assoluto degli elettori il Codacons ha dunque chiesto alla Procura di accertare “se vi siano state omissioni e/o abusi rientranti nelle fattispecie penali di cui agli artt. 323 e 328 cpp, omessa attività di controllo, se vi sia stata una assoluta carenza di trasparenza nella corretta gestione delle operazioni di spoglio o se tali operazioni siano state svolte al fine di alterare gli esiti della volontà espressa dagli elettori con palese violazione dei diritti fondamentali e delle libertà personali”.
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