Consumi: per tornare ai consumi pre-crisi bisognera' aspettare il 2030. Dati allarmanti e sconfortanti
AVVIARE SUBITO MISURE PER ACCELERARE LA RIPRESA.
Guardati nel loro insieme i dati diffusi oggi da Confcommercio restituiscono un quadro sconfortante.
I consumi ad aprile segnano una ripresa del +0,5% (a nostro parere addirittura sovrastimata).
In ogni caso un elemento di forte preoccupazione e allarme: si tratta del dato più elevato da due anni a questa parte.
Di questo passo, lo attesta la stessa Confcommercio, la spesa delle famiglie tornerà ai livelli pre-crisi solo nel 2030. Il reddito disponibile tornera' a tale livello nel 2034.
Un trend fortemente scoraggiante: altri 15 anni di crisi e di rinunce si prospettano di fronte alle famiglie, le cui condizioni economiche sono ridotte gia' allo stremo.
E' impensabile un andamento del genere, le conseguenze sul'intera economia saranno deleterie.
Consumi a rilento comportano una situazione di forte difficolta' non solo per le famiglie, ma per l'intero sistema produttivo ed economico.
"Per accelerare la ripresa e imprimere una vera svolta all'incerto ed instabile andamento economico che caratterizza il nostro Paese, e' indispensabile l'avvio di una seria manovra per il rilancio dell'occupazione." - dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Lo sosteniamo da tempo: la via maestra per lasciarsi alle spalle la crisi e' redistribuire i redditi e lanciare una nuova crescita del potere di acquisto delle famiglie, che non dimentichiamo dal 2008 e' diminuito del -13,4%, determinando nel triennio 2012-2013-2014 una contrazione dei consumi del -10,7% pari a circa 78 miliardi di Euro.
Alla luce di tali dati drammatici e' necessario avviare un Piano Straordinario per il Lavoro che avrebbe il doppio beneficio di restituire un reddito a chi attualmente non lavora e di alleggerire l'onere che attualmente pesa su genitori, nonni e parenti, costretti a mantenere giovani e meno giovani senza lavoro.
Un piano che deve puntare su:
- il rilancio degli investimenti per lo sviluppo tecnologico (a partire dalla banda larga);
- la modernizzazione delle infrastrutture;
- la messa in sicurezza degli edifici pubblici (in primo luogo scuole ed ospedali);
- la realizzazione di un piano dettagliato per incentivare il turismo e valorizzare il patrimonio artistico, culturale ed ambientale di cui il nostro Paese e' ricco.
Tutte operazioni indispensabili per dare nuovo sviluppo e nuove prospettive al nostro Paese.
8 giugno 2015