CODACONS: LA PROCURA INSISTE NELLA CREAZIONE DEL MOSTRO. CIO' CHE DELLA SENTENZA NON CONVINCE E' INVECE IL MANCATO RICONOSCIMENTO DEI MALFUNZIONAMENTI DELLA NAVE E DEI PROFILI DI RESPONSABILITA' GRAVANTI SULLA COSTA CROCIERE
La Procura di Grosseto di ricorre in appello contro la sentenza del Tribunale che ha condannato il comandante Francesco Schettino e prosegue la propria linea di condotta sempre volta a rinvenire un solo reale responsabile del naufragio, senza attribuire alcuna rilevanza alle pur decisive circostanze riguardanti il malfunzionamento degli apparati vitali della nave ed al collasso del sistema di gestione dell'emergenza.
Lo afferma il Codacons, commentando la decisione dei pm Maria Navarro, Stefano Pizza e Alessandro Leopizzi, i quali non hanno ritenuto congrua la pena per l'ex comandante.
La Procura, con tale ricorso d'appello, sembra confermare la volonta', piu' volte denunciata dalla nostra associazione, di voler trovare un solo ed unico colpevole per il naufragio della Costa Concordia, escludendo la possibilita' che errori e carenze della nave possano aver contribuito a determinare ed accrescere il numero delle vittime - conclude il Codacons.
21 settembre 2015