Il prestito vitalizio ipotecario e l’estinzione anticipata dello stesso. La denuncia di Codici: eredi indebitati allo stremo e interessi folli!
(Codici) - Il prestito vitalizio ipotecario, introdotto per la prima volta in Italia nel 2005, è un finanziamento che prevede l'erogazione di un capitale da parte della banca, senza alcuna rata per tutta la durata del finanziamento e quindi fino alla morte del mutuatario, il quale al momento della richiesta deve avere almeno 60 anni. Il rimborso sarà a carico degli eredi, che troveranno un'eredità gravata da un'ipoteca su di un immobile e dunque un debito commisurato al capitale erogato, agli interessi maturati e alla capitalizzazione degli stessi interessi. Si tratta dunque di un caso più unico che raro di capitalizzazione degli interessi, una prassi bancaria ormai riconosciuta come illegittima.
L'istituto è stato recentemente rilanciato dalla legge 44/2015, che cerca di incentivare l'utilizzo di uno strumento molto discutibile, che pone problemi sotto diversi punti di vista. Innanzi tutto può diventare uno strumento per eludere o aggirare gli obblighi di legittima, e quindi ridurre la quota spettante per legge agli eredi più vicini al de cuius. Il denaro contante si sa, è più facile da mettere "al sicuro".
Si ricorda che tutto ciò avviene in epoca di tassi negativi, ovvero in un tempo nel quale dovrebbe essere la banca a pagare i risparmiatori per prendere mutui. Anche solo il confronto con il costo di qualsiasi mutuo ipotecario rende semplicemente folle e insensata la scelta di accendere un finanziamento vitalizio.
Un finanziamento del genere, se permesso, non è uno strumento di aiuto agli anziani ma uno mezzo di massacro degli eredi. In secondo luogo lo strumento sta già rivelando il suo altissimo costo sociale per quei consumatori che facciano richiesta di estinzione anticipata, ad esempio perchè vogliono vendere l'immobile che hanno ipotecato a garanzia del debito. E' impressionante il recente caso della sig.ra Anna, 70 anni circa che dopo aver chiesto un finanziamento di € 400.000 nel 2009, oggi domanda l'estinzione anticipata proprio per non far gravare sui suoi eredi quest’onere così pesante: ebbene la banca quantifica il dovuto in € 710.000, di cui € 34.000 per penale di estinzione anticipata! Il costo del finanziamento ha comportato quindi quasi un raddoppio dell'importo da corrispondere alla banca nel breve tempo di 7 anni.
Codici vuole correre in aiuto dei consumatori che si trovano in questa situazione! Per ogni informazione e richiesta di consulenza scrivere a segreteria.sportello@codici.org o chiamare al tel. 06.5571996 www.codici.org