Meno male che siamo nell’era del 2.0! La PEC della Procura di Roma non funziona. Codici: ci appelliamo al Procuratore affinchè risolva al più presto questo grave disservizio!
(Codici) -
“D'ordine del Procuratore della Repubblica,
la presente e-mail non può essere usata per l'invio, la comunicazione o la notifica di atti
processuali all'Ufficio del Pubblico Ministero.
Tutti gli atti inviati per tale finalità saranno considerati non pervenuti e cancellati.
La presente rappresenta notifica di RIFIUTO dell'e-mail inviata[…]”
Questa è la laconica risposta che perviene qualora si provi ad inviare un atto d’impulso alla Procura della Repubblica di Roma. Da qualche tempo, infatti, sembra non essere più possibile inviare pec alla Procura di Roma. Contattando il personale preposto, l’unica risposta che viene riferita è quella di “recarsi personalmente a Piazzale Clodio..”.
L’indirizzo pec prot.procura.roma@giustiziacert.it viene però ancora indicato come valevole sul sito http://indicepa.gov.it/ricerca/ndettaglioaoo.php?cod_amm=m_dg&cod_aoo=05809102104 dato che tutte le pubbliche amministrazioni di cui all'art. 1, comma 2, del DECRETO LEGISLATIVO 30 marzo 2001, n. 165, per ogni scambio di documenti e informazioni con i soggetti interessati che ne fanno richiesta e che hanno preventivamente dichiarato il proprio indirizzo di posta elettronica certificata, come previsto dall'art. 6 del Codice dell'amministrazione digitale, DECRETO LEGISLATIVO 7 marzo 2005, n. 82, sono tenute ad utilizzare la posta elettronica certificata.
Appare evidente come ci si trovi in presenza di un notevole disservizio da parte dell’amministrazione che costringe ad interminabili file dinanzi agli uffici atti al deposito. Tale circostanza, ovviamente, si ripercuote con maggior vigore su chi non ha la possibilità di recarsi fisicamente a Piazzale Clodio, ma anche per chi, data la propria attività improntata alla tutela di interessi collettivi come le Associazioni Consumatori e Ambientaliste,che depositano una notevole mole di atti settimanalmente.
“Chiediamo che il Procuratore della Repubblica si adoperi celermente per ripristinare questo servizio che è fondamentale per gli addetti ai lavori e che metta fine a questo disservizio che non può che crearne altri, con reazioni a catena che rallentano il lavoro. Una cosa come questa in piena era digitale non deve accadere.” Commenta Ivano Giacomelli del Codici.