CODACONS: PRIMA CAUSA E' CALO DEL CREDITO DA PARTE DELLE BANCHE. A LUGLIO PRESTITI A IMPRESE GIU' DEL -3,9% IL CODACONS PRESENTA ESPOSTO ALLA PROCURA DI ROMA CONTRO GLI ISTITUTI DI CREDITO. ACCERTARE UTILIZZO DEI FONDI BCE
L'abnorme crescita dei fallimenti aziendali in Italia non e' da attribuire unicamente alla crisi economica, ma anche alla chiusura del credito alle imprese da parte delle banche. Lo denuncia il Codacons, commentando i dati del Cerved che vedono nel secondo trimestre del 2014 un incremento delle chiusure del +14%.
A luglio i prestiti alle societa' non finanziarie hanno subito una contrazione del -3,9% rispetto all'anno precedente - spiega l'associazione - Da luglio 2013 a luglio 2014 i prestiti alle imprese sono calati di ben 11,3 miliardi di euro e sono scesi di 6,7 miliardi da gennaio a luglio scorso. Numeri che si ripercuotono in modo diretto sui fallimenti, perche' in assenza di credito e in presenza di pressione fiscale crescente e consumi ridotti, le imprese sono inevitabilmente destinate alla chiusura.
Proprio sulla questione dei prestiti concessi dalle banche, il Codacons presenta oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Roma in cui si chiede di accertare l'operato degli istituti di credito italiani. "Vogliamo sapere come abbiano utilizzato le banche i 139 miliardi di euro di liquidita' concessi dalla Bce nel 2012, e se vi sia stato un uso distorto dei fondi percepiti a danno dell'economia reale, delle famiglie e delle piccole e medio imprese - afferma il Presidente Carlo Rienzi - Il Governo deve fare la sua parte, vigilando sull'operato degli istituti di credito e introducendo forme di penalizzazione per quelle banche che chiudono i cordoni della borsa danneggiando migliaia e migliaia di aziende, in modo da spingerle ad aumentare i prestiti".
23 settembre 2014